Spazio: gli Stati membri UE si impegnano a non testare i sistemi anti-satellite

"Misura urgente e iniziale volta a prevenire danni all'ambiente spaziale"
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Un documento pubblicato dall’Open-Ended Working Group on Reducing Space Threats delle Nazioni Unite ha delineato l’impegno dei 27 Stati membri dell’UE a vietare tutti i test anti-satellite ad ascesa diretta. “Preoccupati che l’uso di sistemi ASAT distruttivi possa avere impatti diffusi e irreversibili sull’ambiente spaziale, gli Stati membri dell’UE considerano tale impegno come una misura urgente e iniziale volta a prevenire danni all’ambiente spaziale,” si legge nel documento.

L’impegno, tuttavia, non vincola giuridicamente i Paesi. Secondo il testo, i firmatari vedono l’impegno come un primo passo verso un impegno giuridicamente vincolante. “L’UE e i suoi Stati membri sono impegnati a ridurre le minacce spaziali e a preservare l’uso pacifico dello Spazio extra-atmosferico utilizzando un approccio graduale verso possibili strumenti giuridicamente vincolanti in futuro,” si legge nel documento. Si ritiene che, “data la natura a duplice uso di molti sistemi spaziali, un approccio basato su comportamenti responsabili, supportato da pertinenti capacità di monitoraggio, sia il modo più pragmatico e immediato per migliorare oggi la sicurezza spaziale“.

Non si tratta del primo impegno di questo genere. All’inizio del 2022, a seguito di un test ASAT russo, gli Stati Uniti si sono impegnati a non condurre tali test. Dodici Paesi hanno seguito l’esempio, tra cui Austria, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi. Nel dicembre 2022, questa coalizione ha presentato una risoluzione approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ben 155 Paesi hanno votato a favore della risoluzione e 9 Paesi si sono astenuti. Bielorussia, Bolivia, Repubblica Centrafricana, Cina, Cuba, Iran, Nicaragua, Russia e Siria hanno votato no. La risoluzione non era vincolante.

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