Drammatico terremoto in Marocco, interi villaggi rasi al suolo: oltre 2mila morti, è un’ecatombe | FOTO

E' stata la scossa più forte mai registrata nella storia del Paese
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Centri abitati rasi al suolo, famiglie decimate e migliaia di persone in strada per la 2ª notte, sia per le infinite repliche, sia perché la loro casa non esiste più. Il terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì e sabato ha devastato la regione a a Sud/Est di Marrakech. L’ultimo bollettino del Ministero dell’Interno riporta 2.012 morti e 2.059 feriti, di cui oltre 1.400 gravi. La maggior parte delle vittime è stata riportata nella provincia di Al Haouz e, in misura minore, a Taroudant, entrambe situate a Sud di Marrakech. Ad Al Haouz è stato localizzato l’epicentro della scossa di magnitudo 6.8, e l’ipocentro ad una profondità di 18,5 km (dati USGS). Il Centro nazionale marocchino per la ricerca scientifica e tecnica ha indicato una magnitudo pari a 7, ed ipocentro a 8,5 km. In ogni caso, è la scossa più forte mai registrata nella storia del Paese. L’ultima che si avvicina per portata (magnitudo 5.7) risale al 1960 ad Agadir (12mila morti).

Tafeghaghte e Moulay Brahim sono tra le località più colpite. Piccoli villaggi di montagna (sull’Alto Atlante), a una cinquantina di chilometri dall’epicentro. “Sono stati completamente spazzati via. I crolli di montagna hanno interrotto le strade e reso difficile l’arrivo dei soccorsi,” ha affermato il Ministro della Giustizia, Abdelilah Wahbi, sindaco di Taroudant. Il Paese ha dichiarato il lutto per 3 giorni.

Dall’India agli Stati Uniti, dalla Cina all’Ucraina, i Paesi del mondo hanno espresso vicinanza e disponibilità ad aiutare il Marocco. Le prime squadre di soccorso sono già arrivate e altre sono attese per la giornata. Sin dalle ore successive al sisma, l’Italia ha espresso la propria vicinanza al popolo marocchino e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha garantito la disponibilità delle squadre italiane di Protezione civile ad intervenire nel caso fosse richiesto. Sempre ieri il vicepremier ha detto che tra le vittime e i feriti non risultano italiani, ed ha invitato i nostri connazionali presenti in Marocco a non recarsi all’aeroporto di Marrakech, intasato, ma sfruttare gli altri scali aerei del Paese per cercare di rientrare in Italia.

Deformazione ed evoluzione dell’Atlante Marocchino

Il Consiglio nazionale delle ricerche, con l’Istituto di geoscienze e georisorse (Cnr-Igg) e l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag), è impegnato da anni nello studio della zona interessata dal sisma, proseguendo a livello internazionale il filone di ricerca avviato dall’Università di RomaTre: numerose sono le pubblicazioni prodotte in collaborazione con l’Università di Marrakech, l’ETH di Zurigo e l’Università di Firenze.

Di seguito una nota che spiega la deformazione e l’evoluzione dell’Atlante Marocchino, riassumendo le principali caratteristiche strutturali della porzione di catena in esame, e le possibili implicazioni sulle strutture coinvolte.

L’Atlas Marocchino è una catena a doppia vergenza formatasi durante il rift Mesozoico e compressa durante il tardo Cenozoico. L’attuale stile deformativo della Atlas è quindi molto complesso poiché le strutture sono spesso ereditate dalle fasi deformative precedenti. Inoltre, i depositi di rift, ricchi in gesso e sale, variano in spessore lungo la catena favorendo localmente la presenza di scollamenti. Una ricerca internazionale composta da L’Università di RomaTre, il CNR, L’ETH di Zurigo, L’Università di Firenze e dall’Università di Marrakech, ha recentemente definito lo stile strutturale e deformativo dell’Atlas, che specialmente nella sua porzione più occidentale, è caratterizzato da ‘strain partitioning’ (ripartizione della deformazione). I settori frontali si deformano quindi per sovrascorrimento (frecce rosse-Fig1), mentre i settori interni alla catena si deformano con cinematica prevalentemente trascorrente (frecce blu-Figura 1; Lanari et al., 2020).

terremoto marocco cnr
Carta strutturale schematizzata dell’Atlas Occidentale. Le frecce indicano le direzioni di trasporto tettonico misurate lungo le faglie principali. In basso una sezione geologica schematizzata dove è ubicato l’epicentro dell’evento sismico dell’8/09/2023

Il terremoto del avvenuto nella notte tra venerdì e sabato è localizzato nella porzione dove la deformazione avviene per sovrascorrimento e il meccanismo focale del terremoto indica un piano a basso angolo sud-immergente (sorgente meccanismo focale USGS). La profondità dell’evento sismico (circa 26 km) e la bassa pendenza del piano interessato suggeriscono che la struttura attivata sia ragionevolmente più a nord dell’epicentro. Si potrebbe anche trattare dei sovrascorrimenti frontali situati più a nord della stessa città di Marrakech, che riattivano la vecchia spalla del rift Mesozoico (S-43/44 Figura 1; Lanari et al., 2020).

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