In seguito al devastante terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra 8 e 9 settembre, i dati satellitari sono stati resi disponibili attraverso l’International Charter “Space and Major Disasters” per aiutare le squadre di risposta alle emergenze sul campo. Inoltre, le misurazioni radar della missione satellitare europea Copernicus Sentinel-1 sono state utilizzate per analizzare come si è spostato il terreno a seguito del sisma: ciò non solo aiuterà nella pianificazione dell’eventuale ricostruzione, ma favorirà anche l’ulteriore ricerca scientifica.
Il potente terremoto magnitudo 6.8 ha colpito le montagne dell’Atlante, a circa 75 km da Marrakech. Si è verificato in una regione che si trova lungo le linee di faglia delle placche tettoniche europea e africana, ma è stato comunque un evento raro per il Marocco occidentale. Purtroppo, il sisma ha causato la morte di migliaia di persone, il crollo di edifici e danneggiato gravemente le vie di comunicazione.
A nome della Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, l’Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca ha fatto ricorso all’International Charter “Space & Major Disasters”.
Attraverso tale meccanismo, le risorse di osservazione della Terra di diverse agenzie spaziali vengono combinate in modo che le immagini satellitari delle aree colpite da eventi estremi possano essere fornite il più rapidamente possibile per definire e mappare l’entità del disastro e quindi aiutare le squadre di salvataggio.
I satelliti che monitorano regolarmente la Terra dallo Spazio e forniscono dati per supportare una rapida mappatura dei danni offrono uno strumento unico per aiutare la gestione dei disastri. Poiché una singola agenzia spaziale, o operatore satellitare non possono, da soli, soddisfare le esigenze di gestione dei disastri, l’ESA e l’agenzia spaziale francese CNES hanno avviato il suddetto meccanismo nel 1999. È stato inoltre attivato il Copernicus Emergency Mapping Service per contribuire alla condivisione dei dati satellitari in risposta al terremoto in Marocco, in linea con la cooperazione operativa in atto con la Carta internazionale. Finora, le immagini dei satelliti francesi Pléiades ad altissima risoluzione sono state utilizzate per generare mappe dettagliate dei danni nelle aree colpite. Anche Pléiades fa parte del Third Party Mission programme dell’ESA.
I primi prodotti per la mappatura dei danni sono stati rilasciati l’11 settembre e ne sono seguiti altri. Queste mappe possono essere utilizzate dai soccorritori per decidere la migliore linea d’azione, individuando ad esempio quali strade prendere e quali ponti evitare in caso di crollo. Philippe Bally, rappresentante dell’ESA per l’International Charter, ha dichiarato: “Chiaramente, il tempo è essenziale quando si verifica un disastro. Attraverso la Carta e il Copernicus Emergency Mapping Service, fa parte del nostro lavoro contribuire a garantire che vengano forniti i dati satellitari appropriati per aiutare le operazioni di soccorso“.
Mentre le operazioni di soccorso in Marocco sono ancora in corso, gli scienziati stanno utilizzando le misurazioni della missione Copernicus Sentinel-1 in una tecnica nota come “interferometria” per confrontare le immagini del prima e del dopo della regione. La missione trasporta uno strumento radar in grado di percepire il terreno e di “vedere” attraverso le nuvole, sia di giorno che di notte. Tra i molti compiti, monitora abitualmente sottili cambiamenti nell’elevazione della superficie terrestre. Quando si verifica un terremoto, i cambiamenti della superficie sono ovviamente più pronunciati rispetto al graduale cedimento o sollevamento. Queste immagini radar consentono agli scienziati di osservare e analizzare i precisi effetti che i terremoti hanno sulla superficie terrestre.
Nel caso del terremoto in Marocco, i dati Sentinel-1 sono stati combinati per misurare lo spostamento superficiale avvenuto tra l’acquisizione del 30 agosto e quella successiva al terremoto dell’11 settembre. Ciò ha portato a un interferogramma che mostra un pattern colorato di “frange” e consente agli scienziati di comprendere meglio la natura del terremoto e il rischio di ulteriori pericoli in futuro.
Il Direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, Simonetta Cheli, ha osservato: “La Carta e il servizio di mappatura di emergenza Copernicus sono strumenti estremamente preziosi per supportare gli sforzi di soccorso vitali in caso di catastrofe. I satelliti in orbita attorno alla Terra sono unici nella loro capacità non solo di fornire ampie vedute delle aree colpite ma anche informazioni molto dettagliate, come abbiamo visto qui fornite dalla missione Pléiades. Poiché la missione Copernicus Sentinel-1 è dotata di un radar, può vedere attraverso le nuvole, quindi viene spesso utilizzata anche per mappare gravi inondazioni. Nel caso del terremoto in Marocco, il valore della missione è stato quello di misurare come si è spostata la superficie, il che sarà importante una volta che la crisi immediata sarà passata e il ripristino potrà iniziare“.