Trattato per l’Alto Mare, oggi dopo 15 anni arriva la storica firma

E' considerato fondamentale per un accordo volto a proteggere il 30% degli oceani e delle terre del mondo entro il 2030
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Decine di nazioni firmeranno oggi uno storico Trattato sulla protezione dell’Alto Mare, con l’obiettivo di una rapida entrata in vigore di un accordo volto a proteggere gli ecosistemi vitali per il pianeta.

A luglio le Nazioni Unite hanno siglato il primo trattato sull’Alto Mare dopo 15 anni di discussioni “un passo importante verso la creazione di protezioni significative“, ha affermato Nichola Clark dell’Ocean Governance Project del Pew Charitable Trusts. “Iniziamo un nuovo capitolo in cui la comunità globale deve intraprendere azioni coraggiose per realizzare tali protezioni e garantire che gli enormi serbatoi di biodiversità dell’oceano continuino a fornire benefici per la salute dell’oceano e per le comunità di tutto il mondo che dipendono da esso“.

Il testo del Trattato è stato formalmente adottato per consenso, anche se la Russia ha affermato che alcune parti erano inaccettabili.

L’Alto Mare inizia oltre le zone economiche esclusive dei Paesi, o a 200 miglia nautiche (370 km) dalle coste, coprendo quasi la metà del pianeta. Tuttavia, si tratta di aree a lungo ignorate nelle discussioni sull’ambiente. Uno strumento chiave del trattato sarà la capacità di creare aree marine protette nelle acque internazionali (solo l’1% circa è ora protetto da qualsiasi tipo di misura di conservazione).

Il Trattato è considerato fondamentale per un accordo volto a proteggere il 30% degli oceani e delle terre del mondo entro il 2030, come concordato dai governi in uno storico accordo separato sulla biodiversità raggiunto a Montreal a dicembre. Il trattato entrerà in vigore 120 giorni dopo la ratifica da parte di 60 Paesi. Secondo le Nazioni Unite, più di 60 governi intendono siglare il Trattato a partire da oggi. La ratifica formale dipende dal processo interno di ciascun Paese.

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