Nella serata di ieri, mercoledì 27 settembre, l’orsa F36 è stata rinvenuta morta in val Bondone, nel comune di Sella Giudicarie: è quanto ha reso noto la Provincia di Trento. L’accertamento è stato effettuato dagli uomini del Corpo Forestale Trentino che si sono mossi in seguito all’attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell’orsa. Il recupero della carcassa si è svolto nella mattinata di oggi in considerazione delle caratteristiche accidentate del punto di ritrovo. Come di prassi la carcassa è stata consegnata all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti del caso. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte.
“È la seconda volta, dopo M62, che viene ritrovata la carcassa di un orso nel mirino della Provincia di Trento. Ieri è toccato all’orsa F36. E non sappiamo che fine abbia fatto il suo cucciolo. Occorre fare immediatamente chiarezza: perciò presentiamo denuncia alla Procura di Trento“: è quanto ha affermato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente, commentando la notizia del ritrovamento della carcassa dell’orsa F36. Il TAR di Trento ne aveva bloccato l’abbattimento. “Nel clima di odio e paura alimentato dall’amministrazione provinciale il rischio di atti di bracconaggio è elevatissimo. Peraltro non si è saputo più nulla della causa della morte di M62 e di altri orsi di cui sono stati ritrovati i resti quest’estate. Non dimentichiamo che l’orsa era dotata di radiocollare, quindi facilmente individuabile, e che aveva un cucciolo non ancora in grado di sopravvivere autonomamente. Non smetteremo mai di combattere contro questa folle gestione del rapporto tra uomini ed orsi, finché la prospettiva non sarà quella di una serena convivenza, anche in Trentino“.