Zero termico a quasi 5.000 metri: frane su Cervino e Colle del Nivolet | FOTO e VIDEO

Dopo numerosi giorni con zero termico superiore ai 5.000 metri, si fanno sentire le conseguenza in quota, con diverse frane sulle Alpi
Frana nella zona del Colle del Nivolet, in Piemonte
MeteoWeb

L’anticiclone è tornato a riabbracciare tutta l’Italia e lo zero termico torna a salire, attestandosi quasi ai 5.000 metri. Dopo numerosi giorni con zero termico superiore a tale livello, si fanno sentire le conseguenze del caldo in quota, con alcune frane che si stanno verificando sulle Alpi. Segnalate frane sulla parete sud del Cervino e un’altra frana sulle montagne del Piemonte, nella zona del Colle del Nivolet sopra Ceresole Reale (TO), come dimostrano i video a corredo dell’articolo, diffuse dalla pagina Facebook “Meteo Valle d’Aosta” e dalla pagina Facebook di “Andrea Vuolo – Meteo in Piemonte”.

La frana sul versante italiano del Cervino si è verificata questa mattina ad una quota di 4.478 metri. Nessuna persona risulta coinvolta. Il crollo di rocce è avvenuto lungo la parete sud, lontano quindi dalla via normale di ascesa: qui, sulla Cresta del Leone, si trovavano delle guide alpine e degli alpinisti che hanno osservato in lontananza il distacco e appurato che non vi fossero persone sulla parete. La nube polverosa è rimasta visibile da Cervinia per diversi minuti, attirando l’attenzione di turisti e residenti.

Un secondo crollo è avvenuto sul versante svizzero del Cervino, nell’area della Cresta di Zmutt. In via precauzionale, considerate le alte temperature e i crolli, le guide alpine del Cervino hanno deciso di sospendere per domani le salite alla vetta e di valutare poi come proseguire in base alle condizioni. Non vi sono al momento ordinanze di chiusura della via normale italiana.

Lo zero termico in Valle d’Aosta oggi è salito a una quota compresa tra i 4.800 e i 4.300 metri. Già nel luglio scorso, il Collegio nazionale delle guide alpine italiane aveva messo in guardia in merito al rischio di distacchi di materiale roccioso, che durante l’estate si sono verificati in diversi punti delle Alpi. “Quando lo zero termico si attesta sui 4.600-4.800 metri come in questi giorni, il rigelo notturno è praticamente assente, l’acqua entra nelle fessure della roccia provocando, a lungo andare, frane e crolli”, aveva detto Mario Ravello, guida alpina della Valle d’Aosta e geologo.

Frane sulla parete sud del Cervino

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