Il 29 ottobre 1929, a New York, avvenne il crollo della Borsa di Wall Street, noto come “Martedì nero“. In quel giorno, il valore delle azioni precipitò, causando perdite stimate in decine di miliardi di dollari. Il crollo fu l’inizio della Grande Depressione, una crisi economica che colpì duramente gli Stati Uniti e il mondo intero.
Il crollo fu causato da una serie di fattori, tra cui:
- Un’eccessiva speculazione – Negli anni 1920, gli investimenti in azioni erano diventati molto popolari, e molti investitori avevano acquistato azioni a prezzi gonfiati;
- Un’eccessiva fiducia – Molti investitori erano convinti che i prezzi delle azioni sarebbero continuati a crescere indefinitamente;
- Una serie di eventi negativi – Nel 1929, la produzione industriale iniziò a rallentare, e la disoccupazione iniziò a crescere. Questi eventi contribuirono a indebolire la fiducia degli investitori.
Il crollo iniziò il 24 ottobre 1929, quando il valore delle azioni iniziò a scendere. Il 29 ottobre, il panico si diffuse tra gli investitori, e il valore delle azioni crollò ulteriormente. In quel giorno, furono vendute oltre 33 milioni di azioni, e il Dow Jones Industrial Average perse oltre il 13% del suo valore.
Le conseguenze del crollo furono devastanti. Negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione raggiunse il 25%, e milioni di persone furono costrette a vivere in povertà. Il crollo ebbe anche un impatto negativo sull’economia mondiale, e contribuì a una serie di guerre e conflitti.
Il crollo della Borsa di Wall Street è uno degli eventi più importanti della storia moderna. È un monito del pericolo della speculazione e dell’importanza di una sana regolamentazione dei mercati finanziari.