In aumento i casi di Dengue in Italia: secondo quanto emerge dal bollettino aggiornato al 10 ottobre dall’Istituto Superiore di Sanità, in totale si attestano a 261 (erano 249 la scorsa settimana). Di questi i casi autoctoni, cioè trasmessi localmente in Italia, salgono a 49 (contro i 42 precedenti). Sono riferiti a 3 episodi di trasmissione non collegati tra loro in provincia di Lodi (28 casi confermati), in provincia di Latina (2 casi) e in provincia di Roma (18 casi con esposizioni in diverse parti della città metropolitana e 1 caso ad Anzio, per cui sono in corso indagini per verificare eventuali collegamenti epidemiologici). Tutti i casi, di cui è noto l’esito, sono guariti o in via di miglioramento. La Lombardia (86) e il Lazio (60) sono le regioni con più casi.
Dengue, origine e sintomi
Di origine virale, la Dengue è causata da 4 virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri, spiega l’ISS.
Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La Dengue è conosciuta da oltre 2 secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America Latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, la diffusione della Dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Nei paesi dell’emisfero Nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone.
Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.