“Oggi si celebra la Giornata internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri Naturali, conosciuta in tutto il mondo come International Day for Disaster Risk Reduction. La giornata nasce per volere dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989 col chiaro obiettivo di sensibilizzare i Governi di tutti i paesi del mondo, le organizzazioni internazionali e la popolazione globale, sulla sempre maggiore frequenza con cui si verificano le catastrofi naturali. L’Italia è un Paese ad elevato rischio idrogeologico, l’ultimo evento, l’alluvione in Romagna, ha riacceso drammaticamente la consapevolezza sull’importanza di contenere tali rischi, ma soprattutto l’importanza delle conoscenze aggiornate dei rischi dovuti ad eventi geologici come frane, terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni. E’ importante indurre nella popolazione la consapevolezza della presenza dei rischi non solo quando avvengono, ma soprattutto in tempo di pace, della necessità di ridurli e affrontarli con le più moderne tecnologie oltre che con un’azione politica adeguata”: è quanto ha affermato Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna. “La preparazione nell’affrontare la sfida ai cambiamenti climatici è un punto cruciale e non esclude nessuno, a partire dalle scuole per crescere generazioni coscienti e responsabili, fino ad arrivare ai governi per una buona politica e azioni atte ad affrontare il tema in tutti i suoi aspetti. Occorrono interventi capaci di ridurre i rischi di catastrofe non solo per salvare vite umane, ma anche per garantire la sostenibilità e durata dello sviluppo socioeconomico dei Paesi interessati“.
“Essenzialmente dobbiamo agire attraverso la prevenzione – ha concluso Antolini – cercando di ridurre i rischi esistenti e prevenire lo sviluppo di nuovi rischi per mezzo di misure preventive e di pianificazione. Avere una perfetta organizzazione per la gestione dell’evento e quindi ridurre l’impatto di una catastrofe. Infine, agire con il ripristino che deve ridurre il rischio di danni futuri promuovendo modelli di ricostruzione adeguati. Non è facile ma ci dobbiamo provare”.