Analizzare le sfide che le regioni con elevate emissioni di anidride carbonica debbono affrontare per la transizione energetica, sia dal punto di vista tecnologico che socio-economico. Questa tematica è stata al centro del progetto europeo ENTRANCES[1], che ha visto la partecipazione di 12 Paesi Ue e di 14 partner, tra cui ENEA e Conoscenza e Innovazione (K&I) per l’Italia e l’Università di La Coruña (Spagna) nel ruolo di coordinatore.
Nel contesto italiano sono stati esaminati due casi: la dismissione di due grandi centrali a carbone in provincia di Brindisi (analisi condotta da ENEA) e la trasformazione degli ex siti minerari nel territorio del Sulcis-Iglesiente in Sardegna (analisi K&I).
“L’obiettivo generale di ENTRANCES è stato quello di sviluppare nuove conoscenze sugli aspetti sociali della transizione energetica nelle regioni coal and carbon-intensive e formulare raccomandazioni per la gestione di tale transizione”, spiega Nadia Cerone, ricercatrice del Laboratorio di Processi termochimici per la valorizzazione di biomasse, residui e rifiuti, che coordina il progetto per ENEA.
“Insieme ai colleghi abbiamo condotto indagini a Brindisi dove oltre 30 anni fa sono stati costruiti una centrale a carbone e degli impianti chimici con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno”, aggiunge. “La crescita economica del territorio è andata di pari passo alla decrescita dell’agricoltura e del turismo e la conseguente comparsa di forti tensioni dovute al mancato coinvolgimento del territorio locale nei processi decisionali strategici per il proprio sviluppo”, conclude.
La chiusura della centrale di Brindisi Est a fine 2012 e il graduale phase out della centrale di Brindisi Sud, prevista entro il 2025, hanno avuto un impatto negativo sui lavoratori dell’impianto e sulle attività ad esso collegate, oltre che su tutte le attività portuali.
Dalle analisi socio-economiche, condotte utilizzando le fonti ufficiali (ISTAT ed EUROSTAT) e dalle attività in campo (indagini ad hoc, focus group, interviste in profondità), è emerso che la mancanza di nuove opportunità di lavoro ha accelerato l’emigrazione dei giovani dalla regione portando, di conseguenza, a un progressivo processo di invecchiamento con relativa decrescita della popolazione (dal 2001 al 2020 la popolazione della provincia di Brindisi è diminuita di 19 mila unità), con ripercussioni su tutto il tessuto socio-economico (a Brindisi il PIL pro-capite è cresciuto meno di quello nazionale e a livello di UE28).
E’ cambiata altresì la configurazione socio-culturale della regione e il territorio di Brindisi si è trovato esposto a profonde tensioni, conflitti, impasse e dipendenze per una non chiara alternativa allo sviluppo industriale.
I dati raccolti tramite specifiche analisi e opportunamente elaborati hanno consentito di predisporre le linee guida e le raccomandazioni per sostenere la transizione energetica, individuando e valorizzando le opportunità di ripresa socio-economica dei territori coal and carbon-intensive. Inoltre, “le attività condotte nell’ambito del progetto ENTRANCES hanno permesso ad ENEA di acquisire un ruolo di riferimento a livello nazionale, nelle azioni di sostegno al perseguimento di una transizione equa e giusta nelle aree che hanno vissuto uno sfruttamento di tipo industriale non più compatibile con gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, conclude Giulia Monteleone responsabile della Divisione ENEA Produzione, Storage e Utilizzo dell’Energia.
[1] ENergy TRANsitions from Coal and carbon: Effects on Societies