Nell’ambito della Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio dei disastri naturali, venerdì 13 Ottobre, dalle ore 9, a Torino, presso l’INRIM, in Corso Massimo D’Azeglio 42, è in programma una conferenza che vedrà la partecipazione di esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino, l’Arpa Piemonte, il CNR – IRPI, gli Ordini Regionali dei Geologi del Piemonte e della Valle D’Aosta. “Il 13 ottobre, la SIGEA APS, il Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino, l’Arpa – Piemonte, il CNR-IRPI, gli Ordini dei Geologi Piemonte e della Valle d’Aosta celebrano a Torino la “Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali”. Saremo tutti insieme illustrando storie, ricerche, studi. Avremo i saluti iniziali del Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio”. Lo ha annunciato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.
“Riteniamo di particolare valore questo evento che ci vede, tra gli altri, organizzatori con l’ARPA Piemonte con la quale abbiamo di recente sottoscritto un protocollo che disciplina l’attività di collaborazione per attività di studio e ricerca nel settore ambientale, con specifico riferimento agli aspetti di geologia ambientale del territorio del Piemonte; lo sviluppo d’iniziative condivise per la diffusione della cultura della difesa del territorio dai rischi naturali, anche attraverso l’organizzazione di eventi divulgativi e di approfondimento, come quello organizzato a Torino. Siamo impegnati insieme nella promozione di iniziative di sensibilizzazione, formazione e comunicazione per la conoscenza delle tematiche legate ai valori costituzionali, al rispetto della legalità, alla conoscenza del patrimonio naturale e ai pericoli connessi ai fenomeni naturali”, ha continuato Fiore.
“Di recente abbiamo celebrato il 60° anniversario della tragedia del Vajont. Vogliamo ricordare che le Nazioni Unite nel febbraio 2008 hanno indicato tra i primi cinque peggiori disastri provocati dall’uomo: il disastro del Vajont. Basta guardare ai recenti eventi che hanno interessato il Marocco e la Libia, la ripresa delle attività nella caldera dei Campi Flegrei – ha detto ancora Fiore – l’alluvione dell’Emilia Romagna e prima delle Marche, la frana di Ischia, giusto per citare gli eventi più recenti, per renderci conto che non possiamo sottovalutare nessuno degli aspetti che possono mettere in crisi la sicurezza e salute dei cittadini, il sistema produttivo e il sistema sociale. La celebrazione della “Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali” ci può aiutare a far aumentare la consapevolezza sulla fragilità di un territorio in continua evoluzione e convincerci nella necessità di un’attenta pianificazione territoriale e nel monitoraggio utile sia alla previsione che alla prevenzione dei pericoli naturali”.
Verranno illustrate le proposte normative presentate dall’Ordine dei Geologi del Piemonte, le proposte normative della Società Italiana di Geologia Ambientale e verranno illustrate anche le grandi frane inattive.
“Data la natura degli Enti organizzatori, ci si concentrerà sulla riduzione dei rischi geologici nella regione Piemonte per cui, dopo un inquadramento sulla pericolosità sismica del Piemonte nel contesto italiano – ha dichiarato Luciano Masciocco (Consiglio direttivo nazionale SIGEA-APS) – e sullo stato dell’arte sulla riduzione del rischio sismico, la gran parte degli interventi sarà dedicata alla pericolosità più diffusa nella regione: quella geo-idrologica, derivante da frane e alluvioni. Sarà sottolineato che, mentre il rischio sismico può essere solo mitigato, in un paese pericoloso come il nostro, costruendo gli edifici con metodologie adeguate, il rischio geo-idrologico potrebbe essere facilmente azzerato: basterebbe non costruire le nostre abitazioni negli impluvi o in corrispondenza di versanti instabili. Giornate come questa sono rivolte alla diffusione di questi concetti tra la popolazione ma soprattutto tra i politici e gli amministratori locali, primi responsabili di una corretta pianificazione territoriale”.
Ci sarà anche l’Arpa Piemonte
“Il Piemonte è occupato per circa la metà del suo territorio dai rilievi montuosi delle Alpi e degli Appennini, e il territorio, per le sue caratteristiche geologiche e per il regime climatico a cui è esposto, presenta un assetto geomorfologico estremamente precario. La crisi climatica e gli eventi meteorologici intensi a essa associati – ha detto Secondo Barbero (Direttore generale dell’Arpa Piemonte) – stanno portando a una rapida accelerazione della frequenza dei disastri naturali e solo un’attenta pianificazione territoriale abbinata alla diffusione della cultura dei rischi associati possono portare a una riduzione della vulnerabilità. In questo senso Arpa, attraverso percorsi di aggiornamento continuo e sistematico delle basi informative su processi ed effetti legati a eventi naturali, mette a disposizione delle amministrazioni pubbliche, dei professionisti e dei cittadini le conoscenze ambientali del Piemonte volte a promuovere una consapevolezza sul tema dei rischi naturali”.
Pianificazione urbana resiliente
“Il 13 ottobre ricorre la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali; l’iniziativa, istituita dalle Nazioni Unite, è nata per promuovere la consapevolezza sulle sfide legate ai disastri naturali e per incoraggiare l’adozione di misure preventive, volte a ridurre l’impatto dei disastri naturali sulla vita umana, sulle comunità e sull’ambiente. Tale momento di riflessione offre un’opportunità importante per i governi – ha concluso Annalisa Bove (Presidente SIGEA-APS Sezione Piemonte – Valle d’Aosta) – le organizzazioni non governative, gli esperti e la società civile di collaborare per affrontare le sfide legate ai disastri naturali e lavorare insieme per proteggere vite umane, beni e l’ambiente. L’obiettivo principale di questa giornata è di aumentare la consapevolezza sulle sfide legate ai disastri naturali, tra cui terremoti, inondazioni, frane, uragani, tsunami e altri eventi simili, e promuovere misure preventive per ridurne l’impatto. La riduzione del rischio dei disastri naturali comprende attività come la pianificazione urbana resiliente, l’educazione alla sicurezza, l’adozione di norme edilizie adeguate, la promozione della conoscenza scientifica e la preparazione della comunità per affrontare situazioni di emergenza”.