Circolazione fortemente rallentata da questa mattina nel nodo ferroviario di Roma a causa di un guasto alla linea elettrica aerea di alimentazione dei treni avvenuto tra Roma Tiburtina e Roma Prenestina. Le cause del guasto – che hanno visto coinvolto un treno ad alta velocità arrestatosi in linea – sono in corso di accertamento, spiega in una nota Ferrovie. Ripercussioni lungo l’intera dorsale tra Milano e Napoli e sulle direttrici da Verona e Venezia a Roma, con riprogrammazione dei servizi, ritardi e alcune cancellazioni.
Nel pomeriggio, prosegue l’intervento delle squadre tecniche di Rfi per ripristinare la piena funzionalità della linea ferroviaria nel nodo di Roma. I treni dell’alta velocità registrano ritardi fino a 200 minuti, variazioni o cancellazioni, spiega il sito infomobilità di Rfi nell’aggiornamento delle 16.30. Per le linee locali FL1 e FL3 c’è la riprogrammazione del servizio ferroviario.
Caos alla stazione Termini: fino a 4 ore di ritardo
Alla stazione Termini di Roma, il tabellone dei treni segnala fino a 240 minuti di ritardo. I treni ad alta velocità per Napoli non partiranno più da Termini ma solo da Tiburtina. Sconforto e senso di abbandono per i tantissimi passeggeri rimasti bloccati nella stazione. “Mai vissuta una situazione del genere”, racconta all’Adnkronos Angela, che sarebbe dovuta partire per Reggio Calabria verso l’ora di pranzo. “Sono ancora qui – aggiunge – il ritardo invece di diminuire aumenta, le informazioni sono frammentarie, non si capisce cosa dobbiamo fare. Inoltre, questa stazione non è nemmeno attrezzata con panchine o punti di appoggio. Non possiamo fare altro che stare in piedi a guardare il tabellone”. “Sono consapevole che certe situazioni possano capitare“, racconta Carla, che avrebbe dovuto prendere il treno per Milano intorno a mezzogiorno. “Tuttavia la gestione è pessima. A fianco a me c’era una persona cardiopatica che non aveva nemmeno un posto dove sedersi a riposare. Potrebbero come minimo distribuire delle bottigliette d’acqua, far girare il personale tra la folla per tranquillizzare le persone più anziane. Invece siamo qui, tutti in fila, e non riusciamo nemmeno a sentire cosa dicono gli annunci, perché c’è un brusio incredibile. Insomma, siamo abbandonati a noi stessi”.