A Messina laurea honoris causa per l’astronauta Luca Parmitano: “la curiosità il primo motore della ricerca”

L'astronauta italiano è stato insignito della laurea magistrale honoris causa in Scienze e logistica del trasporto marittimo ed aereo
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Questa mattina, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria (Polo Papardo) dell’Università di Messina, Luca Parmitano, astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea, è stato insignito della laurea magistrale honoris causa in Scienze e logistica del trasporto marittimo ed aereo, in riconoscimento delle abilità dimostrate in campo aerospaziale e per aver dedicato la sua attività allo studio e alla sperimentazione scientifica oltre i confini nazionali, esplorando lo Spazio extra atmosferico e la sua affascinante realtà.

È un grandissimo onore, indipendentemente dal luogo di origine, ed è un piacere in più perché poter tornare nella mia terra, circondato dai miei concittadini, dà una gratificazione supplementare al riconoscimento del proprio lavoro. Ed è anche un’occasione per portare visibilità ad ambienti che magari non sono sempre in primo piano e che meritano perché hanno grandissime potenzialità,” ha affermato Parmitano durante la cerimonia. “Non mi piace dare consigli in generale perché vengono dalla propria esperienza e ognuno di noi ne ha una propria, un percorso diverso, un pregresso diverso dagli altri, per cui il consiglio che che vale per me sicuramente non può essere valido per altri. In generale dico sempre ai giovani di essere e restare curiosi, perché la curiosità è il primo motore della ricerca e in secondo luogo di capire in che campo possono diventare eccellenti perché, diventare bravi è un passo che ci aiuta nell’amare quello che facciamo e quello che siamo“.

Parmitano ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Human Space Transportation and Logistics: present and future“. La Laudatio è stata affidata ad Adele Marino, associato di Diritto della navigazione.

In questo momento stiamo puntando moltissimo sull’esplorazione spaziale. È un momento di transizione in cui l’orbita bassa terrestre viene data sempre più in gestione ad aziende private, quella che si chiama la commercializzazione, proprio per poterci spostare verso l’esplorazione lunare e poi, perché no?, verso quella su Marte che è ancora lontana ma verrà in un futuro spero molto prossimo,” ha dichiarato l’astronauta. “Gli astronauti amano fare scherzi l’un l’altro e una volta in occasione delle feste natalizie, che ho passato in orbita tra il 2019 e il 2020 abbiamo improvvisato un concertino di Natale in cui io e il mio equipaggio abbiamo suonato con vari strumenti che erano a bordo,” ha inoltre raccontato Parmitano. “Abbiamo cantato le canzoni di Natale stonatissimi per ringraziare a terra l’equipaggio che si dedica a noi per fare in modo che la vita a bordo sia sicura, piena di attività e quindi era il nostro modo per ringraziarli e augurare loro Buon Natale“.

Il turismo spaziale? Mi chiedo perché. È un’esperienza unica, che può davvero cambiare la visione non solo di se stessi ma anche del mondo. Ma al momento i costi sono ancora estremamente elevati. Ci sono voluti circa 70 anni, dal volo dei fratelli Wright per arrivare ai voli intercontinentali per tutti. Lo spazio inizia a circa 100 km, quindi è un salto di dimensione. Non so rispondere quanto tempo ci vorrà, ma mi chiedo se valga la pena di pensare allo Spazio come destinazione turistica,” ha affermato l’astronauta rispondendo alla domanda di uno studente al termine della Lectio magistralis. “Credo che per chi ha utilizzato lo Spazio come destinazione turistica sia quasi una medaglia, per dire ‘ho fatto anche questo’. Lo Spazio non è un luogo confortevole, la Stazione Spaziale Internazionale non è un luogo confortevole, non da tutti i punti di vista. Bisogna adattarsi a dormire, non abbiamo comodi letti, abbiano un menu variegato ma è sempre cibo precotto. Quindi in che senso fare turismo nello Spazio?“. “Abbiamo un pianeta bellissimo e senza doverci spostare molto lontano, quanti di voi conoscono bene la Sicilia? Io sicuramente no, ho ancora tantissimo da visitare. Per cui se dovessi fare turismo andrei a cercare destinazioni dove posso apprendere cultura, interfacciarmi con modi di vivere diversi, con arte, storia, culinaria diversi. Abbiamo ancora tanto da scoprire sul nostro pianeta. Non perché non voglia spingervi verso lo Spazio ma perché lo Spazio è ancora al momento una terra di frontiera, non siamo ancora in grado di colonizzarlo. È vero che i nostri ingegneri sono bravissimi, che voi sarete ingegneri bravissimi ma lo spazio è ancora, e lo sarà a lungo, terra di frontiera“.

Nella Lectio magistralis , Parmitano ha offerto una panoramica dei risultati raggiunti nell’esplorazione spaziale sottolineando anche i limiti che ancora l’uomo si trova ad affrontare in vista della prossima esplorazione lunare e di quella marziana.

Colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana e pilota collaudatore, l’astronauta etneo è il primo italiano – e terzo europeo – ad aver ricoperto il ruolo di Comandante sulla Stazione Spaziale Internazionale, durante l’Expedition 61. Nel corso della sua attività ha dedicato particolare attenzione all’innovazione tecnologica, dando un impulso significativo al progresso scientifico e all’esplorazione spaziale, sensibilizzando le nuove generazioni sui temi dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile. Laureato in Scienze Politiche e diplomato all’Accademia Aeronautica Italiana di Pozzuoli, è la dimostrazione di come una formazione multidisciplinare, unita al continuo studio, alla determinazione e alla capacità di adattamento consente di raggiungere obiettivi eccellenti, motivo di orgoglio per tutti noi. L’attività e le sperimentazioni condotte da Parmitano, in condizioni operative e ambientali estreme, attestano come le sue competenze tecnico/scientifiche negli ambiti aeronautico, giuridico, geologico e dell’ingegneria siano di altissimo profilo e riconosciute a livello mondiale.

Messina, laurea honoris causa per l'astronauta Luca Parmitano
Laurea honoris causa per l'astronauta Luca Parmitano: "un piacere tornare nella mia terra"
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