Una nuova ricerca fa luce sulla formazione delle galassie nell’Universo primordiale

"il JWST ha rivoluzionato la nostra comprensione dell'Universo primordiale"
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I ricercatori hanno sviluppato una nuova simulazione al computer dell’universo primordiale che si allinea strettamente con le osservazioni condotte dal James Webb Space Telescope. Le prime osservazioni del JWST avevano suggerito che qualcosa non tornava nella nostra comprensione della formazione primordiale delle galassie. Le prime galassie studiate da JWST sembravano essere più luminose e massicce di quanto previsto teoricamente.

I risultati, pubblicati su The Open Journal of Astrophysics, dai ricercatori della Maynooth University, in Irlanda, con collaboratori del Georgia Institute of Technology con sede negli Stati Uniti, mostrano che le osservazioni condotte da JWST non contraddicono le aspettative teoriche. Le cosiddette “Renaissance simulations” utilizzate dal team sono una serie di simulazioni computerizzate altamente sofisticate della formazione delle galassie nell’Universo primordiale.

La simulazione può risolvere ammassi di materia oscura molto piccoli e può tracciarli mentre si coagulano e si accumulano come aloni di materia oscura che poi ospitano i tipi di galassie che osserviamo. Le simulazioni possono anche modellare la formazione delle primissime stelle che si formano nel nostro Universo – le stelle di Popolazione III – che si prevede saranno molto più massicce e luminose delle stelle attuali.

Le simulazioni utilizzate dal team della Maynooth University hanno mostrato che queste galassie sono coerenti con i modelli che dettano la fisica delle simulazioni cosmologiche.

Commentando i risultati, l’autore principale Joe M. McCaffrey, dottorando presso il Dipartimento di Fisica Teorica di Maynooth, ha dichiarato: “Abbiamo dimostrato che queste simulazioni sono cruciali per comprendere la nostra origine nell’Universo. In futuro, speriamo di utilizzare queste stesse simulazioni per studiare la crescita di buchi neri massicci nell’Universo primordiale“.

Commentando la ricerca e la direzione futura del suo gruppo di ricerca, John Regan, professore associato presso il Dipartimento di Fisica Teorica della Maynooth University, ha dichiarato: “Il JWST ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’Universo primordiale. Ora siamo in grado di intravedere l’Universo com’era solo poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang, un periodo in cui l’Universo aveva meno dell’1% della sua età attuale. Ciò che JWST ci sta mostrando è che il giovane Universo era pieno di massicce formazioni stellari e di una popolazione in evoluzione di massicci buchi neri. Il prossimo passo sarà quello di utilizzare queste osservazioni per guidare i nostri modelli teorici, cosa che fino a poco tempo fa era semplicemente impossibile“.

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