Cinque anni fa la tempesta Vaia: in Alto Adige focus sulla gestione dei rischi in futuro

Analizzata la tempesta Vaia e i violenti temporali occorsi, nell'ambito del progetto Interreg Spazio Alpino 2021-2027
MeteoWeb

Quasi cinque anni fa, circa 2200 ettari di foresta nell’area intorno a Passo Carezza (Alto Adige) sono stati danneggiati dalla tempesta Vaia. Negli anni successivi sono stati lavorati circa 900.000 metri cubi di legno danneggiato e sono stati eseguito per ripristinare la normalità su strade e infrastrutture. “Questo progetto dimostra ancora una volta la crescente importanza della cooperazione interdisciplinare”, sottolinea Arnold Schuler, assessore provinciale alla Protezione civile e alle Foreste: “La connessione tra i cambiamenti climatici e l’aumento di eventi estremi con danni enormi è complessa, e la sua indagine copre un ampio campo di ricerca“. “L’Agenzia per la Protezione civile è partner del progetto X-RISK-CC, che riguarda l’adattamento a eventi meteorologici estremi come la tempesta Vaia e i rischi associati, anche nel contesto del cambiamento climatico“, spiega il direttore dell’Agenzia per la protezione civile, Klaus Unterweger.

Un confronto per migliorare la gestione pro futuro

Nei giorni scorsi presso la Scuola forestale Latemar, esperti nel campo della gestione dei rischi naturali hanno analizzato in modo approfondito le sfide legate alla gestione degli eventi naturali e, nel caso specifico, del Vaia, al fine di sviluppare misure concrete per migliorare la gestione dei rischi in futuro. Erano presenti rappresentanti dell’amministrazione provinciale, come l’autorità forestale, il servizio strade provinciale e l’Agenzia per la Protezione civile, dei comuni di Nova PonenteNova Levante e Aldino, le organizzazioni di volontariato e l’associazione turistica della val d’Ega. “L’obiettivo del progetto è quello di comprendere meglio gli effetti e i rischi complessi e a lungo termine degli eventi meteorologici estremi, soprattutto a causa degli effetti a cascata – anche in relazione ai cambiamenti climatici – e cinque aree pilota sono oggetto di studio specifico“, riassume il direttore del Centro funzionale provinciale Willigis Gallmetzer. Per l’Alto Adige, un’area pilota è quella dei comuni di Nova Ponente, Nova Levante e Aldino, particolarmente colpita durante la tempesta Vaia.

Durante il workshop è stato ricostruito e discusso l’evento della tempesta, dalle previsioni meteorologiche e l’allerta, alla gestione dell’operazione, alla gestione dell’evento e alle misure di follow-up, spiega Carmen Lageder, del Centro funzionale provinciale e responsabile della gestione del progetto: “Sulla base di ciò, sono stati evidenziati gli aspetti positivi nella gestione di questo evento estremo, ma anche i punti deboli o le carenze. In futuro, il progetto X-RISK-CC continuerà a lavorare su questi aspetti e le misure di miglioramento saranno definite insieme a tutti gli attori coinvolti“.

Per la prima volta viene effettuata congiuntamente una revisione così completa dell’evento con approcci costruttivi alle soluzioni. Il progetto X-RISK-CC (How to adapt to changing weather eXtremes and associated compound RISKs in the context of Climate Change) è finanziato dal programma Interreg Spazio Alpino 2021-2027.

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