Il 20 novembre 1945 si apriva il processo di Norimberga, contro i crimini del Nazismo

Il processo si concluse con la condanna a morte di 12 dei 22 imputati
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Il 20 novembre 1945, a Norimberga, in Germania, si aprì il processo ai principali criminali di guerra nazisti. Il processo, che fu presieduto da un tribunale militare internazionale composto da giudici provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Unione Sovietica, durò 10 mesi e si concluse con la condanna a morte di 12 dei 22 imputati, tra cui Hermann Göring, Rudolf Hess, Joachim von Ribbentrop e Julius Streicher.

Il processo di Norimberga fu un evento di grande importanza storica, in quanto fu il primo processo internazionale a giudicare i responsabili di crimini contro l’umanità. Il processo stabilì nuovi principi di diritto internazionale, come la responsabilità individuale dei capi di Stato e dei governi per i crimini commessi dai loro subordinati, e la natura imprescrittibile dei crimini contro l’umanità.

Il processo si aprì con la lettura dell’atto d’accusa, che imputava agli imputati 43 capi d’accusa, tra cui cospirazione per commettere crimini contro la pace, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La maggior parte degli imputati si dichiarò non colpevole. Il procedimento fu caratterizzato da lunghe e complesse udienze, durante le quali furono presentate prove schiaccianti dei crimini commessi dai nazisti. Le testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto, in particolare, furono di grande impatto emotivo e contribuirono a sensibilizzare l’opinione pubblica sui crimini nazisti. Il 1º ottobre 1946, il tribunale militare internazionale emise le sue sentenze. I 12 imputati condannati a morte furono giustiziati per impiccagione il 16 ottobre 1946. Gli altri 10 imputati furono condannati a pene detentive di varia durata.

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