Corsa contro il tempo per aiutare Indy Gregory, la bimba inglese di appena 8 mesi, colpita da una malattia mitocondriale, considerata incurabile. I genitori stanno portando avanti la battaglia legale per impedire che vengano spenti i macchinari che tengono in vita la piccola, che oggi ha ricevuto la cittadinanza italiana in un Consiglio dei Ministri lampo. La famiglia, infatti, vuole portare la figlia in Italia per farla assistere all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Sabato 4 novembre, i giudici hanno respinto il ricorso della famiglia contro la sentenza dell’Alta Corte di Londra che dispone la sospensione dei trattamenti vitali da oggi. Anche la richiesta di trasferire Indi a Roma era stata respinta.
La malattia mitocondriale di cui soffre la piccola impedisce alle cellule del corpo di produrre energia e i medici del Nottingham’s Queen Medical Centre, dove è ricoverata – si legge sulla BBC online – ritengono che questa condizione sia incurabile. Per gli specialisti, Indi sta morendo. Non solo. Le cure a cui è sottoposta Indi, sottolineano, “sono inutili e causano dolore”. Per il giudice dell’Alta Corte, che si è espresso favorevolmente alla sospensione dei trattamenti vitali, le prove sono “unanimi e chiare”. I genitori, di Ilkeston, nel Derbyshire, non sono riusciti a convincere neanche i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) a Strasburgo a revocare la decisione di limitare legalmente il trattamento.
Il Consiglio dei Ministri si è riunito d’urgenza per pochi minuti, concedendo la cittadinanza italiana a Indi Gregory. Il decreto di conferimento della cittadinanza italiana è stato controfirmato dal Presidente della Repubblica. L’Alta Corte di Londra aveva deciso di far staccare le macchine alla piccola alle 15 italiane di oggi. L’ospedale Bambin Gesù si è offerto di garantirle ulteriori cure. Il conferimento della cittadinanza – secondo quanto si apprende da fonti che stanno seguendo il dossier – è stato ufficialmente accettato dai genitori della bambina. Gli stessi genitori hanno presentato quindi immediato ricorso all’Alta corte di Londra chiedendo di trasferirla all’ospedale Bambin Gesù: si attende la decisione della magistratura britannica. Le spese per l’eventuale trasferimento in Italia saranno a carico della famiglia, mentre le cure al Bambino Gesù saranno coperte dallo Stato italiano.