Boom di polmoniti in Cina, Pechino rassicura: “è una combinazione di agenti patogeni”

Boom di casi di polmonite in Cina, l'OMS preoccupata per l'aumento dei casi di malattie respiratorie soprattutto tra i minori
MeteoWeb

Una combinazione di agenti patogeni“: è la spiegazione fornita dalle autorità sanitarie cinesi riguardo alla recente epidemia di infezioni respiratorie che ha colpito il Paese. Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) della capitale cinese ha rilevato che, nella popolazione generale, i principali agenti patogeni sono il rinovirus, il virus respiratorio sinciziale (RSV) e l’influenza stagionale. Per quanto riguarda i bambini colpiti, gli agenti patogeni più comuni sono stati identificati come l’adenovirus, il RSV e l’influenza stagionale.

Più del 40% dei pazienti di tutte le età presenta sintomi legati principalmente al ceppo H3N2 dell’influenza. Gli esperti del CDC hanno enfatizzato l’importanza della vaccinazione, specialmente tra i residenti, gli anziani e le persone con malattie preesistenti, sottolineando che le vaccinazioni possono offrire una protezione efficace contro il ceppo H3N2.

Il CDC di Pechino ha inoltre segnalato che, nonostante la diminuzione dei casi di polmonite da micoplasma e la bassa prevalenza della variante XBB del coronavirus Sars-CoV-2, ceppo principale di Covid ancora circolante in Cina, si prevede un aumento generale delle infezioni. Le autorità cinesi hanno quindi sollecitato il potenziamento dell’assistenza primaria e il coordinamento tra gli ospedali per gestire l’incremento dei casi di infezioni respiratorie nei bambini.

Un funzionario della Commissione Sanitaria Nazionale, citato dall’agenzia ufficiale Xinhua, ha dichiarato che sono state adottate diverse misure per migliorare la capacità di diagnosi e trattamento delle comuni infezioni respiratorie nei centri sanitari e negli ospedali comunitari, oltre a facilitare l’identificazione e il rinvio dei casi gravi.

Allarmata dall’aumento dei casi di malattie respiratorie tra i minori e tenendo presente quanto accaduto con la diffusione del Covid in Cina alla fine del 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha richiesto spiegazioni alle autorità sanitarie locali.

Condividi