Con gli attuali impegni sul clima assunti dai Paesi di tutto il mondo, il pianeta è su “una traiettoria di riscaldamento catastrofico da 2,5 a 2,9°C entro il 2100”. È quanto riporta un rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), pubblicato prima dell’inizio della COP28 a Dubai il 30 novembre. Secondo il rapporto, l’attuazione degli attuali impegni degli Stati comporterebbe un riscaldamento di 2,9°C per gli impegni incondizionati e di 2,5°C se si includono i loro impegni condizionati.
“Il rapporto di oggi sul divario delle emissioni mostra che, se non cambia nulla, nel 2030 le emissioni saranno di 22 miliardi di tonnellate superiori a quelle consentite dal limite di 1,5°C. Si tratta più o meno del totale delle attuali emissioni annuali di USA, Cina e Ue messe insieme“. Lo ha detto il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, sul rapporto UNEP. “Il rapporto mostra che il divario delle emissioni è più simile a un canyon – ha aggiunto – Le emissioni di gas serra hanno raggiunto massimi storici, un aumento dell’1,2% rispetto allo scorso anno”.
Guterres ha chiesto “misure spettacolari adesso”. Il ‘canyon’ tra gli impegni degli Stati e ciò che sarebbe necessario per rispettare gli obiettivi dell’accordo di Parigi, è “un fallimento di leadership, un tradimento dei più vulnerabili e un’enorme occasione mancata“, ha detto ancora Guterres.