Cop28, i negoziati sul clima: focus sulle alleanze tra gli stati

L’UNFCCC indica tre categorie di responsabilità dei Paesi circa i temi del Cop28: danni climatici a discapito soprattutto dei Paesi poveri
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La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), una delle tre convenzioni ambientali adottate durante la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, raggruppa i Paesi del globo in cinque blocchi per motivi amministrativi: africano, arabo, asiatico, dell’Europa orientale e occidentale. Oltre a questa suddivisione, nel tempo si sono create coalizioni di interessi più o meno informali attorno all’Unione Europea, ai paesi meno sviluppati o agli Stati insulari. I negoziati sul clima sono oggetto di un continuo stallo diplomatico tra blocchi di paesi raggruppati per interessi, ma talvolta anche divisi da tensioni geopolitiche, perciò la questione di un accordo sul clima alla Cop28 risulta ancora più complicata.

Negoziazione e “responsabilità speciali”

I temi da negoziare sono trasversali e non dipendono da criteri geografici o economici: riduzione delle emissioni, adattamento, finanziamenti, danni climatici e perdite subiti dai paesi vulnerabili. L’UNFCCC indica tre categorie di responsabilità dei Paesi circa i temi del Cop28: Paesi sviluppati (Ocse), Paesi sviluppati con responsabilità finanziarie speciali  e Paesi in via di sviluppo. I paesi con “responsabilità speciali” (tutti i paesi sviluppati tranne le economie in transizione, come Russia o Turchia) possono far parte di un blocco negoziale accanto a un paese in via di sviluppo. Alcuni blocchi negoziali hanno una storia passata (G77), altri sono emersi nel contesto dei negoziati sul clima. Molti paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, sono membri di più gruppi contemporaneamente.

Gruppi di negoziati alla Cop28

Nel corso dei negoziati alla Cop28 di Dubai, che dureranno tredici giorni, ma che, nelle precedenti edizioni, sono stati spesso prolungati, si costruiscono e si dipanano alleanze tra i blocchi e i diversi paesi a seconda delle proposte sul tavolo e delle difficoltà incontrate.

I principali gruppi di negoziati all’interno della Cop28:

  • G77 e Cina: i 77 Paesi in via di sviluppo hanno dato vita alla loro alleanza nel 1964. Da lì il numero iniziale è cresciuto fino agli attuali 134, generalmente alleati con la Cina. È il più grande blocco negoziale e agisce come tale non solo all’interno dell’UNFCCC, ma anche in molti altri forum delle Nazioni Unite. Ha una presidenza a rotazione annuale, affidata quest’anno per la prima volta a Cuba.
  • Paesi meno sviluppati (PMS): Questo gruppo comprende 46 paesi e riunisce i paesi più poveri. È presieduto dal Nepal. I negoziati tematici portano talvolta il G77 e il gruppo dei paesi meno sviluppati a manifestare posizioni diverse.
  • Forum sui vulnerabili climatici (CVF): Riunisce 58 paesi che si dichiarano particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici, con una popolazione totale di circa 1,5 miliardi di persone. Fondata nel 2009, è attualmente presieduta dal Ghana.
  • Alleanza dei piccoli stati insulari (AOSIS): Fondata nel 1990 dallo sviluppo di isole o arcipelaghi la cui esistenza è minacciata dall’innalzamento delle acque, riunisce 39 stati e, pur avendo una struttura piccola, è molto attiva durante le conferenze sul clima. È presieduto da Samoa.
  • Unione Europea (UE): Riunisce i 27 Stati membri dell’Unione Europea, che non hanno un voto separato. Il Consiglio dell’Ue sarà presieduto dalla Spagna fino a dicembre di quest’anno.
  • Gruppo ombrello: Si tratta di una coalizione creata dopo l’adozione del Protocollo di Kyoto (1997) da un certo numero di paesi sviluppati: Australia, Canada, Stati Uniti, Islanda, Israele, Giappone, Kazakistan, Nuova Zelanda, Norvegia, Regno Unito e Ucraina. In genere si oppone al G77 o ai paesi meno sviluppati.
  • BASE: Riunisce le potenze emergenti: Brasile, Sud Africa, India e Cina ed è apparso nel 2009 durante la Cop15 a Copenaghen.
  • Associazione Indipendente dell’America Latina e dei Caraibi (AILAC): Coalizione altalenante creata nel 2012, che tende a presentare una posizione conciliatrice tra Nord e Sud, è attualmente composta da Colombia, Costa Rica, Guatemala (che la presiede), Honduras, Panama, Paraguay, Perù e Cile.
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