Materie prime critiche, a Ecomondo tecnologie ENEA per il recupero

Da cellulari, pc e pannelli fotovoltaici le nuove ‘minieRAEE’
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ENEA torna a Ecomondo dal 7 al 10 novembre con uno spazio espositivo allestito come un autentico laboratorio dove scoprire come recuperare materie prime critiche e preziose da prodotti a fine vita, grazie a tecnologie e processi circolari che trasformano in vere e proprie ‘miniere’ pannelli fotovoltaici, PC, cellulari e altre apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Nello stand ENEA (padiglione 5 stand 55) le imprese potranno testare con mano come recuperare i componenti più “nobili” dei cellulari a fine vita, in particolare oro, argento, palladio e rame presenti nelle schede elettroniche. Sempre nello stand, professionisti e imprenditori avranno modo di confrontarsi con i ricercatori ENEA impegnati nel progetto europeo che sta studiando risposte per il recupero e riuso dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Sarà possibile, inoltre, scoprire come realizzare speciali “toner” per le stampanti 3D riciclando la plastica presente nelle tastiere e in altri elementi di apparecchiature hi-tech, ma anche conoscere le ultime novità sull’ecodesign dei prodotti e sulla nuova generazione di materiali intelligenti e sostenibili.

Molte materie prime critiche, fondamentali per la transizione energetica, sono importate quasi al 100% da pochi paesi extra europei, anche instabili dal punto di vista geopolitico”, spiega Claudia Brunori, responsabile della divisione ENEA di Uso efficiente delle risorse e chiusura dei cicli. “Per affrontare queste problematiche – prosegue – siamo coinvolti in molte iniziative, come il Tavolo tecnico sulle materie prime critiche e la piattaforma ICESP per l’economia circolare, ma siamo soprattutto impegnati nelle nostre hall tecnologiche per sviluppare soluzioni improntate su ecoprogettazione, simbiosi industriale e urban mining”.

Una moderna apparecchiatura elettronica contiene oltre 60 elementi della tabella periodica e si stima che ogni cittadino europeo produca in media circa 18,3 kg di rifiuti hi-tech l’anno. “Tutti i nostri dispositivi dismessi sono spesso solo un ingombro in casa, quando invece potrebbero diventare miniere da valorizzare. Noi abbiamo iniziato a chiamarle ‘minieRAEE’ e a Ecomondo proveremo proprio a stimolare il potenziale di innovazione delle imprese in questo settore e a dimostrare a chi visiterà il nostro stand che esiste un’alternativa sostenibile allo sfruttamento delle risorse non rinnovabili”, conclude Brunori.

Inoltre, la fiera di Rimini sarà anche un’occasione per coloro che vogliono mettere alla prova le proprie conoscenze sulla green economy: i partecipanti che risponderanno correttamente a un quiz presso lo stand ENEA (padiglione 5 stand 55) diventeranno #CampionidiMinieRAEE e vinceranno uno scatto social “sostenibile”.

Non è tutto: nello stand 303 hall sud un team di ricercatori sarà a disposizione di imprese e professionisti per presentare ETV (Environmental Technology Verification), il progetto europeo che vede l’Agenzia tra i partner con l’obiettivo di realizzare un “bollino” per garantire l’affidabilità delle tecnologie verdi. Il marchio fornirà a produttori, venditori, compratori di tecnologia ma anche a investitori, autorità, organismi di regolamentazione e di finanziamento prove affidabili circa le prestazioni delle innovazioni green, rendendo evidenti i vantaggi della loro applicazione.

Oltre a questi due stand, ENEA sarà presente alla fiera della green and circular economy anche con l’intervento di suoi esperti nei numerosi eventi previsti nella quattro giorni riminese.

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