Una scoperta nelle rocce lunari dell’era Apollo potrebbe cambiare il futuro dell’esplorazione spaziale

La scoperta riguarda in particolare il campione di suolo lunare 79221
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Una nuova analisi delle rocce lunari portate sulla Terra durante le missioni Apollo ha rivelato, per la prima volta, la presenza di idrogeno. Questa scoperta suggerisce che un giorno i futuri astronauti potrebbero utilizzare l’acqua disponibile proprio sulla Luna per il supporto vitale e il carburante per missili. I ricercatori del Naval Research Laboratory (NRL) degli Stati Uniti, a cui la NASA ha fornito i campioni lunari per uno studio, hanno annunciato la scorsa settimana di aver scoperto l’idrogeno nel campione di suolo lunare 79221. Si ritiene che l’idrogeno rilevato sia stato prodotto da flussi costanti di vento solare e persino da impatti di comete.

L’idrogeno ha il potenziale per essere una risorsa che può essere utilizzata direttamente sulla superficie lunare quando ci saranno strutture regolari o permanenti,ha spiegato l’autore principale dello studio Katherine Burgess, geologa dell’NRL. “Individuare le risorse e capire come raccoglierle prima di raggiungere la Luna sarà incredibilmente prezioso per l’esplorazione spaziale“. La ricerca è stata pubblicata su Communications Earth & Environment.

Secondo una stima della NASA, inviare una bottiglia d’acqua sulla Luna costerebbe migliaia di dollari. Quindi, per ridurre i costi, il ghiaccio sulla Luna può essere utilizzato in situ come fonte idrica per gli astronauti e, di fatto, può anche essere scomposta nei suoi componenti (idrogeno e ossigeno) per essere utilizzata come carburante per missili per i viaggi tra la Luna e la Terra. Forse un giorno potrà essere usata anche per portare gli esseri umani su Marte, forse anche oltre.

È interessante notare che gli astronauti Apollo avevano raccolto rocce lunari non vicino al Polo Sud della Luna, dove molti Paesi sperano di stabilire una presenza a lungo termine, ma vicino all’equatore. Pertanto, le nuove scoperte “hanno importanti implicazioni per la stabilità e la persistenza dell’idrogeno molecolare nelle regioni oltre i poli lunari“, riportano gli scienziati nel nuovo studio.

La missione lunare indiana Chandrayaan-3, che ha depositato un lander e un rover robotici vicino al Polo Sud lunare, ha rivelato un altro elemento intrigante sulla superficie: lo zolfo, e forse in quantità maggiori di quanto si ritenesse in precedenza. Questo elemento potrebbe un giorno aiutare gli astronauti a sviluppare batterie e altre infrastrutture sulla Luna.

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