Maltempo, la tempesta Ciaran ha lasciato la Francia senza ostriche

Grave impatto della tempesta Ciaran sulla produzione di ostriche in Francia: una delle zone più particolarmente colpite si estende da Chausey a Glatigny
MeteoWeb

Tra i danni provocati dalla tempesta Ciaran in Francia, dove si è abbattuta con raffiche fino a 170km/h, un duro colpo è stato sferrato alla produzione di ostriche. Thierry Helie, Presidente del comitato regionale della molluschicoltura della Normandia del Mare del Nord, si dice preoccupato per le 200 aziende della costa occidentale. Una delle zone più particolarmente colpite si estende da Chausey a Glatigny, dove “abbiamo una dozzina di parchi completamente distrutti su più di mille totali, e molti altri devastati al 20-30%. Abbiamo perso il 30% del prezzo di vendita quest’anno, facendo parte del settore agricolo abbiamo la possibilità di vendere in perdita, ma per la fine gennaio non ci saranno abbastanza ostriche: molte sono morte, peseranno meno e saranno meno facili da vendere”, afferma Helie.

Sono qui da 12 anni, non avevo mai visto una cosa del genere”, dice Patrice Rodes, allevatore di ostriche sulla costa occidentale del Cotentin. “Non cambierà il volume che produrremo per Natale ma per il prossimo anno, nel periodo gennaio-febbraio, saranno guai“, prevede il manager e socio di Gaec Le Senequet, “sono scomparsi i sacchi di piccole ostriche, più volatili dei sacchi pesanti di ostriche già grandi che saranno vendute durante le vacanze”.

Sulla spiaggia di Glatigny, circa 50 chilometri a sud di Cherbourg, Patrice Rodes fa il punto sui danni. “Non pensavo che avrei subito un impatto del genere. Deve aver soffiato molto forte, i sacchetti per le ostriche sono spariti, strappati, squarciati”. E il contesto era già “complicato quest’anno”, secondo l’ostricoltore: “i prezzi sono scesi ingiustificatamente, la grande distribuzione vuole compensare gli aumenti messi in atto l’anno scorso, che erano legittimi”. “Le nostre imprese sono sempre meno redditizie, siamo sotto pressione sul personale, il clima ansiogeno rallenta i consumi“, ha commentato.

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