Cop28, von der Leyen: “l’accordo di Dubai una buona notizia per il mondo intero”

"Abbiamo concordato di ridurre le emissioni globali del 43% entro il 2030 per mantenere la temperatura di 1,5°C"
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Accolgo con favore la conclusione positiva della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima Cop28 e il primo bilancio globale dell’accordo di Parigi. È una buona notizia per il mondo intero che ora disponiamo di un accordo multilaterale per accelerare la riduzione delle emissioni verso lo zero netto entro il 2050, con azioni urgenti in questo decennio critico“. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commentando l’accordo alla Cop28 per un impegno delle parti a eliminare l’uso dei combustibili fossili. “Abbiamo concordato di ridurre le emissioni globali del 43% entro il 2030, in linea con la migliore scienza disponibile, per mantenere la temperatura di 1,5°C a portata di mano. Ciò ci manterrà in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e accelererà la transizione verso un’economia più pulita e più sana“.

Per la leader tedesca la Cop28è un perfetto esempio di cooperazione, coordinamento e leadership europea. Ed è anche una potente dimostrazione del valore del multilateralismo nell’affrontare le più grandi sfide del nostro pianeta“.

Accolti dalle parti gli obiettivi globali sulle rinnovabili e l’efficienza presentati dall’Ue. “Il mondo si è impegnato a triplicare la capacità di energia rinnovabile e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030. Ciò dà un forte slancio alla transizione dai combustibili fossili. È anche importante raggiungere un accordo per affrontare le emissioni di metano e altre emissioni diverse dalla CO₂ entro questo decennio“. Von der Leyen ha poi rivendicato il contributo dell’Unione Europea per “rendere operativo un nuovo fondo per perdite e danni alla Cop28, e con i nostri Stati membri abbiamo contribuito per oltre due terzi degli impegni di finanziamento iniziali“.

Passi ancora poco maturi si sono osservati nelle discussioni sul prezzo globale del carbonio con altre parti, “in modo che più paesi inizino a dare un prezzo all’inquinamento. E siamo stati anche in grado di gettare le basi per riforme finanziarie più ampie, nuove fonti di finanziamento innovative e per allineare tutti i flussi finanziari all’Accordo di Parigi”.

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