Altro successo per l’India: tornato nell’orbita terrestre il modulo di propulsione dello storico allunaggio

Con questo esperimento unico, l’India vuole dimostrare la capacità di realizzare una futura missione per il ritorno di campioni lunari sulla Terra
MeteoWeb

Dopo mesi trascorsi nell’orbita lunare, è stato riportato nell’orbita terrestre il modulo di propulsione della missione Chandrayaan-3 con cui l’India ha compiuto lo storico allunaggio dello scorso 23 agosto. La perfetta riuscita delle manovre per l’avvicinamento alla Luna, infatti, aveva permesso un notevole risparmio di carburante che l’Agenzia spaziale indiana (ISRO) ha deciso di impiegare per dimostrare la capacità di realizzare una futura missione per riportare dei campioni lunari sulla Terra. Lo comunica lo stesso ente spaziale in una nota.

Lo scopo principale del modulo di propulsione da 2.145 chilogrammi era quello di trasportare il lander Chandrayaan-3 nell’orbita lunare bassa, obiettivo raggiunto il 17 agosto con la separazione del lander a circa 150 chilometri di altezza dalla superficie lunare. Mentre tutta l’attenzione era puntata sulla sua discesa, che il 23 agosto si è conclusa con il primo atterraggio nella regione del Polo Sud lunare, il modulo di propulsione è rimasto in orbita e ha azionato il suo unico strumento scientifico Shape per l’osservazione della Terra. Dopo aver accertato che la precisione del lancio e delle manovre avevano fatto risparmiare più di 100 chili di propellente, l’ISRO ha deciso di fare un tentativo per riportare il modulo di propulsione nell’orbita terrestre. Le operazioni sono cominciate con una prima manovra il 9 ottobre e si sono concluse il 22 novembre, quando il veicolo è entrato in un’orbita alta intorno alla Terra a un’altitudine di circa 154.000 chilometri. Una simile distanza, sottolinea ISRO, non dovrebbe comportare rischi di collisione con altri satelliti operativi in orbita. In questo modo, lo strumento Shape potrà continuare le sue osservazioni ancora più vicino alla Terra.

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