Aumentano del 17% i viaggiatori stranieri in Italia per le festività di Natale se sarà mantenuto il trend di crescita registrato fino ad ora, con una decisa ripresa del turismo dall’estero anche se rimane ancora inferiore al periodo precovid. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Bankitalia relativi ai primi nove mesi dell’anno in cui sono arrivati ben 68,5 milioni di viaggiatori dall’estero.
Oltre 2 turisti stranieri su 3 che arrivano in Italia (70%) – sottolinea la Coldiretti – provengono dall’Unione europea ma rilevanti le presenze dal Regno Unito (5 milioni) e dagli Usa (oltre 3 milioni). L’andamento positivo degli arrivi stranieri è confermato dalla spesa che cresce del 16% rispetto allo scorso anno nel periodo considerato.
I vacanzieri dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate anche perché – continua la Coldiretti – i visitatori da questi paesi hanno tradizionalmente una elevata disponibilità economica. Oltre un terzo della spesa degli stranieri in vacanza in Italia è destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche in mercati, feste e sagre di Paese. Il cibo è dunque la voce più importante del budget della vacanza in Italia tanto che – sottolinea la Coldiretti – è diventato per molti turisti la principale motivazione del viaggio con il boom del turismo enogastronomico anche grazie alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.
Uno scenario che dimostra la centralità per la vacanza Made in Italy del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. L’alimentazione – conclude Coldiretti – si conferma come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia che leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 325 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica.