“There is no Space B” è il filo conduttore degli incontri scientifici e di lavoro che si svolgono al New Space Economy European Expoforum (NSE), l’appuntamento annuale dedicato all’economia dello spazio che si svolge presso il padiglione 4 di Fiera Roma dal 5 al 7 dicembre. La seconda giornata della manifestazione ha visto svolgersi il panel “From the EU Recovery Plan New Earth Observation Services for the Central Government”, nel corso del quale è stato sintetizzato il programma spaziale IRIDE: sono state messe in evidenza le competenze industriali necessarie allo sviluppo di questo sistema, e la domanda pubblica di servizi e applicazioni a cui esso dovrà rispondere. “I progetti del PNRR – dice Giovanni Sylos Labini, ceo di Planetek Italia – sono un investimento del Paese. Si è parlato anche di sostenibilità di lungo periodo e il momento di agire è questo, perché sono processi lunghi e complessi, di partecipazione di pubblico e privato. È molto importante che se ne parli qui all’NSE, perché l’earth observation è uno dei pilastri dell’economia dello spazio“.
L’incontro “Cybersecurity and new space economy: role, market opportunities in space and on ground”, moderato da Roberto Mazzolin di Rhea Group, ha offerto un approfondimento sull’utilizzo di sistemi di sicurezza basati sui cloud e sulla quantistica. Altri argomenti analizzati sono stati l’integrazione della “security by design” nei sistemi spaziali e l’importanza di individuare e riconoscere in maniera preventiva le minacce collegate alle nuove tecnologie per gestirle in modo tempestivo.
Durante il panel “Emerging players in European Launch Industry and the challenge with USA and China” si è analizzato lo scenario globale dell’accesso allo spazio, che sta vivendo grandi novità con l’ingresso di nuovi players. È emersa la necessità che l’Europa, con le peculiarità del suo settore spaziale – diverse dai benchmark mondiali, in particolare USA e Cina – si doti di una regolamentazione che favorisca competitività commerciale, continuando al contempo a garantire cooperazione ed unità d’azione tra gli Stati europei. Gli obiettivi da perseguire sono l’affidabilità e la velocità di decision making, del procurement e di messa a disposizione del servizio di lancio, per perseguire, insieme all’offerta di servizi in orbita, competitività e sostenibilità economica.
Il panel “Investiment opportunities in the NSE” ha confermato l’interesse degli investitori sia europei che internazionali verso le compagnie spaziali, comprese quelle italiane. “In Europa abbiamo assistito nel 2022 a un importante aumento di finanziamento privato passando da 600 milioni a un 1 miliardo, in controtendenza con quanto è accaduto a livello globale, dove gli investimenti si sono invece contratti del 30 per cento. In Italia c’è molto talento imprenditoriale – ha commentato Gianluigi Baldesi, a capo del Ventures and Financing Office dell’Agenzia Spaziale Europea – ma spesso c’è la difficoltà da parte delle aziende a confrontarsi con gli investitori. A tal fine l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale Europea hanno lanciato diversi servizi commerciali a supporto delle realtà imprenditoriali”.
In “Education for the Space Economy“, un parterre di esperti di spicco nel settore ha sottolineato la necessità di una maggiore coesione e collaborazione, per preparare la forza lavoro del futuro. Tra le aree emergenti, nel panel “New Space Economy for Latin America” si è parlato delle potenzialità per l’Italia di giocare un ruolo strategico come ponte verso l’Europa sia per le nazioni che hanno già le proprie agenzie spaziali nazionali che per i Paesi che le stanno creando, come la Colombia e il Cile.
In “Moon opportunities” si è discusso sulle opportunità legate all’esplorazione lunare. Tra queste, anche le possibilità legate all’estrazione mineraria sul nostro satellite, che potrebbe aprire ad alternative allo sfruttamento sistematico delle risorse terrestri, mostrando quindi le vere potenzialità dell’economia spaziale. Tra gli interventi anche quello di Trent Martin, vice presidente di Lunar Access, Intuitive Machines, realtà all’avanguardia che il prossimo mese lancerà il suo primo lander che atterrerà sulla Luna. Inoltre nel prossimo anno e mezzo trasporteranno sulla Luna alcuni payloads della NASA, oltre a payloads commerciali.
In “Feed the future astronauts”, infine, si è parlato dell’evoluzione degli studi sull’alimentazione degli astronauti, improntata finora al mantenimento dell’equilibrio psicofisico di chi vive, lavora e fa ricerca nella stazione spaziale. Se fino ad oggi il concetto era la sopravvivenza, ora, anche nell’ottica di soggiorni che diventano sempre più lunghi e di opportunità che si allargano ad interessi privati, si parla anche di qualità. Senza dimenticare che le tecnologie delle attività spaziali possono diventare strumenti di crescita anche per la vita sulla Terra.
Il New Space Economy Expoforum affianca a un programma di conferenze anche una ampia area espositiva dove trovano spazio le realtà – dalle agenzie spaziali alle PMI, dalle associazioni industriali fino alle start-up – che operano in una vasta gamma di aree di interesse. I protagonisti della new space economy possono fare networking e, al contempo, i visitatori possono accostarsi a queste realtà innovative. Diversi gli stand che propongono iniziative di coinvolgimento per gli studenti e non solo. Al centro dell’area espositiva è inoltre presente una Arena con un programma di appuntamenti dedicati alla presentazione di programmi e progetti delle principali istituzioni e aziende partecipanti come Airbus Italia, Arianespace, ASI, CIRA, CNR, INGV, OHB Italia, Telespazio, Thales Alenia.