Tra i tanti simboli di Roma, c’è sicuramente la Fontana di Trevi. Ogni giorno, migliaia di persone gettano una monetina nella celebre fontana, protagonista anche di molti film e famosa nel mondo, esprimendo un desiderio. Ma nella Fontana di Trevi non ci sono solo monetine: si possono trovate anche orologi, bracciali, anelli, fiches da poker e plettri per suonare. Ma che fine fanno le monetine raccolte? Attraverso l’opera della Caritas di Roma, diventano un tesoretto destinato ad aiutare migliaia di famiglie povere, senzatetto e migranti.
“Si tratta di centinaia e centinaia di euro che, 3 o più volte a settimana, vengono raccolte dai dipendenti di Acea, allertati dalla Polizia locale che presidia la piazza”, spiega Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, che dal 2006 gestisce i fondi che vengono accumulati grazie al recupero delle monete.
Un milione e mezzo di euro in un anno
Nel 2022, sono stati raccolti oltre 1,43 milioni di euro. Il dato del 2023 arriverà nei primi 3-4 mesi del 2024, ma secondo le prime stime potrebbe essere di 1,6 milioni di euro. Solo nel weekend dell’Immacolata, la Fontana di Trevi ha restituito ben 400 chili di monetine, di cui circa il 15% di conio diverso dall’euro. “Nel solo 2022 sono stati raccolti per la precisione 1.432.953,74 euro. Nel 2023 stimiamo una raccolta di circa 1.600.000 euro. Di questi soldi, grazie all’aiuto di molti volontari, solo il 6% viene speso per la gestione delle monetine”, precisa Trincia.
Un gesto di solidarietà
Questi fondi vengono utilizzati per sostenere una serie di progetti di assistenza, tra cui aiuti alle famiglie in difficoltà economica, assistenza alle persone con Alzheimer e finanziamento di programmi di inserimento lavorativo.