Il 3 gennaio 1958, Sputnik 1, il primo satellite artificiale della storia, brucia al suo rientro nell’atmosfera terrestre. Era stato lanciato il 4 ottobre 1957 dal cosmodromo di Bajkonur, nell’Unione Sovietica. Era una sfera metallica del diametro di 58 cm e pesava 83,6 kg. Era equipaggiato con 2 trasmettitori radio che trasmettevano un segnale acustico a intermittenza, che poteva essere ascoltato da radioamatori di tutto il mondo.
Sputnik 1 rimase in orbita per 92 giorni, completando 1.440 orbite della Terra. Il 26 ottobre 1957, le batterie del trasmettitore si esaurirono e perse i contatti. Il 3 gennaio 1958 avviene il rientro nell’atmosfera terrestre: la sua traiettoria lo ha portato a bruciare completamente sopra l’Oceano Pacifico.
Il lancio di Sputnik 1 fu un evento epocale che ebbe un profondo impatto sulla politica e sulla cultura del pianeta: fu la prima dimostrazione del potere tecnologico dell’Unione Sovietica e segnò l’inizio della corsa allo Spazio tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Fu un’ispirazione per molti e stimolò l’interesse per l’esplorazione spaziale. Fu anche un monito della crescente potenza militare dell’Unione Sovietica e contribuì a creare un clima di tensione e incertezza nella Guerra Fredda.