Il 5 gennaio 2005, un gruppo di astronomi composto da Michael Brown, Chad Trujillo e David Rabinowitz, stava studiando fotografie scattate il 21 ottobre 2003 con il telescopio Samuel Oschin da 48 pollici dell’Osservatorio di Monte Palomar, in California. Le fotografie mostravano un oggetto celeste di dimensioni simili a Plutone, situato nella fascia di Kuiper, una regione del Sistema Solare situata oltre l’orbita di Nettuno.
Gli astronomi inizialmente pensavano che l’oggetto fosse un asteroide, ma ulteriori osservazioni condotte nei mesi successivi mostrarono che si trattava di un corpo celeste più grande e più massiccio di Plutone. La scoperta di Eris ha portato a un dibattito sull’attuale definizione di pianeta. In precedenza, Plutone era considerato il 9° pianeta del Sistema Solare, ma la scoperta di Eris ha sollevato la questione se Plutone e altri oggetti simili dovessero essere considerati pianeti.
Nel 2006, l’Unione Astronomica Internazionale ha definito una nuova classe di oggetti, i pianeti nani, per includere Plutone, Eris e altri oggetti della fascia di Kuiper. Secondo la nuova definizione, un pianeta nano è un corpo celeste che: orbita attorno al Sole, ha una massa sufficiente per assumere una forma sferica, non ha ripulito la propria orbita da altri oggetti. Eris soddisfa tutti questi criteri, quindi è considerato un pianeta nano. Ha un diametro di circa 2.326 km, leggermente più piccolo di quello di Plutone (2.370 km). Eris ha una massa maggiore di quella di Plutone, circa 27 volte la massa della Terra.
La scoperta di Eris ha avuto un impatto significativo sulla nostra comprensione del Sistema Solare. Ha dimostrato che ci sono altri oggetti simili a Plutone nella fascia di Kuiper, e ha contribuito a definire meglio la nostra concezione di pianeta.