Einstein Probe decolla, al via la missione per monitorare il cielo a raggi X

Einstein Probe osserverà attentamente l'intero cielo a raggi X per 3 anni
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La sonda Einstein Probe dell’Accademia cinese delle scienze (CAS) è decollata oggi con un razzo Long March 2C dal centro di lancio satellitare di Xichang in Cina alle 15:03 ora locale, le 08:03 ora italiana. Con il successo del lancio, Einstein Probe inizia la sua missione per esplorare il cielo e cercare esplosioni di raggi X provenienti da oggetti misteriosi come stelle di neutroni e buchi neri.

Einstein Probe è una collaborazione guidata da CAS con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e il Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (MPE), in Germania.

Vorrei congratularmi con i nostri colleghi del CAS per il successo del lancio di una missione innovativa che è destinata a fare grandi passi avanti nel campo dell’astronomia a raggi X,” ha affermato Carole Mundell, Director of Science dell’Agenzia Spaziale Europea. “All’ESA, diamo valore alla collaborazione internazionale per far avanzare la scienza e approfondire la nostra comprensione del cosmo. Auguro al team dell’Einstein Probe una missione di grande successo“.

einstein probe

Per monitorare in modo efficiente l’intero cielo e scoprire regolarmente nuove sorgenti di raggi X, Einstein Probe è dotata di 2 strumenti che insieme forniscono una visione ampia e sensibile della sfera celeste: il Wide-field X-ray Telescope (WXT) e il Follow-up X-ray Telescope (FXT). Il design delle ottiche WXT si ispira agli occhi delle aragoste: in un layout modulare, impiega centinaia di migliaia di fibre quadrate che incanalano la luce sui rilevatori. Ciò conferisce ad Einstein Probe la capacità unica di osservare quasi un decimo della sfera celeste in un solo sguardo. Le nuove sorgenti di raggi X individuate da WXT verranno immediatamente studiate con FXT, che ha una visione più ristretta ma è più sensibile e catturerà più dettagli.

L’ESA ha supportato il test e la calibrazione dei rilevatori di raggi X e dell’ottica di WXT e ha sviluppato l’assemblaggio dello specchio di uno dei due telescopi di FXT in collaborazione con MPE e Media Lario (Italia). MPE ha contribuito all’assemblaggio dello specchio per l’altro telescopio di FXT, nonché ai moduli rivelatori per entrambe le unità FXT. L’ESA ha inoltre fornito il sistema per deviare gli elettroni indesiderati lontano dai rilevatori (il deviatore di elettroni). Nel corso della missione, le stazioni di terra dell’ESA verranno utilizzate per facilitare il download dei dati dalla sonda. In cambio di questi contributi l’ESA avrà accesso al 10% dei dati generati dalle osservazioni di Einstein Probe.

La capacità della missione di individuare nuove sorgenti di raggi X e monitorare come cambiano nel tempo è fondamentale per migliorare la nostra comprensione dei processi più energetici nell’Universo. Potenti esplosioni di raggi X si verificano quando le stelle di neutroni si scontrano, le supernove esplodono e la materia viene inghiottita dai buchi neri o espulsa dai campi magnetici schiaccianti che li avvolgono.

Grazie al suo sguardo straordinariamente ampio, saremo in grado di catturare la luce dei raggi X proveniente dalle collisioni tra stelle di neutroni e scoprire cosa sta causando alcune delle onde gravitazionali che rileviamo sulla Terra. Spesso, quando queste sfuggenti increspature spazio-temporali vengono registrate, non riusciamo a individuare da dove provengono. Rilevando tempestivamente l’esplosione di raggi X, scopriremo l’origine di molti eventi di onde gravitazionali,” ha spiegato Erik Kuulkers dell’ESA, project scientist di Einstein Probe.

Dopo il lancio, la sonda Einstein ha raggiunto la sua orbita ad un’altitudine di circa 600 km. La sonda gira attorno alla Terra ogni 96 minuti con un’inclinazione orbitale di 29 gradi ed è in grado di monitorare quasi l’intero cielo notturno in sole 3 orbite. Nei prossimi 6 mesi, il team operativo sarà impegnato a testare e calibrare gli strumenti. Dopo questa fase di preparazione, Einstein Probe trascorrerà almeno 3 anni osservando attentamente l’intero cielo a raggi X.

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