Il Grande Filtro: paradosso di Fermi, alieni e l’incognita del rischio universale

Sebbene esistano molte interpretazioni del Paradosso di Fermi, l'ipotesi del Grande Filtro aggiunge una dimensione di suspense e riflessione
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Negli annali della ricerca scientifica e filosofica, il Paradosso di Fermi si staglia come un enigma che continua a catturare l’immaginazione di chi cerca risposte al silenzio cosmico. La domanda cruciale che si pone è semplice, ma la sua complessità è avvolta nell’oscurità del cosmo: Se la probabilità di vita aliena nell’universo è così alta, perché nessun essere extraterrestre ha mai cercato di stabilire un contatto con noi?

Il “Grande Filtro”

Questo interrogativo ha portato alcuni intellettuali a formulare l’ipotesi del “Grande Filtro“, un concetto che getta una luce inquietante sulla possibile esistenza di ostacoli insormontabili che impediscono alle civiltà aliene di raggiungere stadi avanzati di sviluppo. Se esistono molte altre civiltà là fuori, potenzialmente in fasi evolutive più avanzate rispetto alla nostra, perché non intraprendono le stesse imprese che ci vedono inviare sonde nello spazio e cercare disperatamente segni di vita?

Il Grande Filtro propone che, prima che le civiltà aliene raggiungano la capacità di lasciare il proprio sistema solare e colonizzare la galassia, qualcosa accade per impedire loro di farlo. Questo filtro potrebbe essere una barriera inaspettata, come il passaggio dalla vita multicellulare a organismi in grado di utilizzare utensili, o potrebbe essere qualcosa ancora ignoto. La bellezza inquietante di questa teoria risiede nell’incertezza riguardo a quale fase critica potrebbe costituire il Grande Filtro.

Siamo fortunati?

La prospettiva di trovarci di fronte a questo filtro è affascinante e spaventosa allo stesso tempo. Non sappiamo se l’abbiamo già superato o se ci attende nel nostro futuro. Ciò solleva l’interrogativo su quanto siamo fortunati o sfortunati nel corso dell’evoluzione. Forse abbiamo superato una fase cruciale, come la transizione dalla vita unicellulare, mentre altre civiltà si sono arenate in questo filtro biologico.

Il professor di filosofia presso l’Università di Oxford, Nick Bostrom, ha aggiunto un elemento di ansia a questa teoria. Egli suggerisce che la ricerca di vita extraterrestre dovrebbe non portare a nulla. Se dovessimo trovare forme di vita semplici su pianeti come Marte, potremmo concludere che il Grande Filtro si colloca successivamente in termini evolutivi. D’altra parte, la scoperta di vita multicellulare, anche nel nostro sistema solare, potrebbe restringere il periodo in cui il Grande Filtro potrebbe manifestarsi.

Bostrom propone di scrutare la storia della vita sulla Terra per identificare i passaggi evolutivi improbabili. Le caratteristiche che si sono evolute più di una volta, come il volo, la vista, la fotosintesi e gli arti, sono escluse dalla lista delle possibili tappe del Grande Filtro. Al contrario, quelle caratteristiche che richiedono molto tempo per svilupparsi anche dopo che i prerequisiti sono stati soddisfatti, come l’emergere della vita originaria, sono considerate candidati più probabili.

Prove di vita su Marte

Immaginiamo di scoprire prove di vertebrati su Marte (un sogno al momento assai improbabile). Bostrom suggerisce che ciò sarebbe una notizia terribile. Indicherebbe che gran parte del Grande Filtro è ancora nel nostro futuro, e potremmo affrontare la reale possibilità di estinguerci prima di raggiungere la maturità tecnologica necessaria per viaggiare attraverso la galassia.

In un paradosso in sé, Bostrom confessa di sperare che le sonde spaziali non trovino segni di vita su Marte o altri corpi celesti, preferendo “rocce morte e sabbie prive di vita“. Questo, secondo lui, manterrebbe viva la speranza per un futuro radioso per l’umanità.

Sebbene esistano molte interpretazioni del Paradosso di Fermi, l’ipotesi del Grande Filtro aggiunge una dimensione di suspense e riflessione. Trovare prove di civiltà avanzate sarebbe motivo di gioia, ma individuare fasi evolutive errate, sviluppatesi indipendentemente nel nostro stesso sistema solare, rappresenterebbe la peggiore delle notizie. Siamo quindi lasciati a contemplare la nostra posizione nell’infinito cosmo, sperando che il Grande Filtro sia qualcosa che abbiamo già superato o che possiamo evitare nel nostro cammino verso un futuro incerto nello spazio.

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