Un tribunale in Thailandia ha emesso un mandato che impone al governo di formulare entro 90 giorni un piano di emergenza per contrastare l’inaspettato aumento dell’inquinamento atmosferico, prevedendo che raggiungerà livelli critici nei mesi a venire. Il tribunale amministrativo di Chiang Maiha esortato l’agenzia governativa responsabile dell’ambiente a presentare “misure preventive sia a breve che a lungo termine” per affrontare questa crescente minaccia, come indicato nella sentenza emessa. I giudici hanno altresì evidenziato che l’ex gabinetto, guidato dal precedente generale golpista Prayut Chan-O-Cha, aveva “trascurato il proprio dovere e agito con eccessiva lentezza” di fronte all’aggravarsi della situazione.
Un gruppo di residenti di Chiang Mai, composto da accademici e attivisti, ha presentato una denuncia l’anno scorso in seguito a un grave episodio di inquinamento atmosferico. In quel periodo, Bangkok e Chiang Mai erano tra le città più inquinate al mondo, a causa del fumo derivante dagli incendi boschivi, dalle bruciature delle stoppie e dalle emissioni di veicoli e industrie. Il nuovo primo ministro, Srettha Thavisin, ha assicurato che la lotta all’inquinamento atmosferico è una delle sue massime priorità. All’inizio di gennaio, il suo governo ha presentato un progetto di legge volto a sanzionare coloro che superano i limiti di inquinamento. Al momento, Bangkok occupa la 10ª posizione tra le città più inquinate al mondo, secondo la società di monitoraggio della qualità dell’aria IQAir.