L’Italia ha dichiarato apertamente la sua intenzione di mettere in gioco risorse significative e competenze avanzate per promuovere lo sviluppo delle tecnologie quantistiche. Queste tecnologie, basate sulle leggi della fisica quantistica, promettono di rivoluzionare settori chiave, dalla biomedicina alla cybersicurezza, dall’internet delle cose al calcolo ad alte prestazioni. L’annuncio è stato fatto durante il primo evento dedicato alle aziende organizzato dall’Istituto Nazionale per le Scienze e Tecnologie Quantistiche (Nqsti) il 19 gennaio a Trieste, città che ospita tre delle 20 istituzioni che compongono l’istituto.
Fondi sostanziosi e prospettive chiare
Il messaggio trasmesso durante l’evento è inequivocabile: ci sono fondi, competenze e una volontà politica decisa di spingere in avanti il settore delle tecnologie quantistiche. Nel quadro del NextGenerationEu e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), sono stati stanziati 116 milioni di euro per un periodo di tre anni, di cui 23 milioni dedicati alle attività di outreach e alle imprese. Questi investimenti ambiziosi riflettono l’importanza strategica attribuita alle tecnologie quantistiche per migliorare la competitività del Paese.
Diversità di applicazioni e sviluppo progressivo
Mentre il computer quantistico rappresenta il vertice affascinante di queste tecnologie, ci sono molte altre applicazioni già attive e commerciali. Tecnologie della comunicazione, come i sistemi di quantum key distribution, sono già in uso, insieme a sensori quantistici e applicazioni biomediche. Francesco Cataliotti, direttore dell’Istituto Nazionale di Ottica Cnr-Ino, sottolinea che alcune di queste tecnologie sono già prodotti commerciali, dimostrando l’efficacia delle applicazioni quantistiche su larga scala.
Inoltre, emergono le soluzioni “quantum-inspired” con nuovi modelli computazionali, un campo in cui Leonardo gioca un ruolo attivo. A questo si aggiunge il sostegno alle tecnologie classiche necessarie per far funzionare i computer quantistici sperimentali. Quantum Machines, specializzata nell’elettronica di controllo per gestire i qubit, e Quandela, focalizzata su soluzioni e servizi per computer quantistici sperimentali, sono solo alcuni esempi.
Prospettive per la computazione quantistica
Nonostante gli annunci entusiasmanti, la prospettiva di un computer quantistico vero e proprio sembra ancora lontana. Un tavolo di discussione ha indicato che potrebbero passare altri 10 anni prima che si sviluppi un’applicazione decisiva che dia alla computazione quantistica un chiaro vantaggio competitivo rispetto all’approccio classico. Tuttavia, gli sforzi intensivi di ricerca e collaborazione potrebbero accelerare questo processo.
La rete italiana ed europea
È evidente che il successo delle tecnologie quantistiche richiede una collaborazione intensa tra vari attori, comprese istituzioni pubbliche, aziende e piccole imprese. Nqsti mira a potenziare la ricerca, creare consapevolezza culturale, stimolare la partecipazione italiana a programmi internazionali e favorire la nascita di nuove startup. La formazione è chiave, e corsi specializzati e master saranno attivati per garantire la disponibilità di competenze necessarie. La diversificazione basata sul territorio sarà fondamentale per coinvolgere le aziende in questo processo, aprendo nuove prospettive di sviluppo economico in tutto il Paese.
Una scommessa sulla leadership tecnologica
L’Italia sta facendo una scommessa audace sulla leadership nel campo delle tecnologie quantistiche. Con finanziamenti sostanziosi, competenze avanzate e una chiara visione politica, il Paese si prepara a sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie quantistiche. Mentre il computer quantistico può essere il traguardo finale, le applicazioni già in uso dimostrano che il futuro high-tech è più vicino di quanto si possa pensare. La collaborazione tra ricerca e industria è fondamentale per convertire questa scommessa in una realtà tangibile, garantendo un futuro innovativo e competitivo per l’Italia nel panorama tecnologico globale.