Scoperta scogliera causata dal terremoto Tohoku-oki del 2011

Questo studio è stato il primo ad osservare, registrare visivamente e misurare con precisione il cambiamento topografico
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Il 4 settembre 2022, il geologo Hayato Ueda dell’Università di Niigata salì a bordo di un veicolo sottomarino con il pilota Chris May e si immerse nella fossa giapponese all’interno dell’area dell’epicentro del mega terremoto Tohoku-oki del 2011, che causò il devastante disastro dello tsunami. Sul fondo, profondo 7.500 m, trovarono una scogliera quasi verticale alta 26 metri sul versante orientale di una cresta alta 60 metri.

I rilievi batimetrici dalla superficie del mare hanno rivelato ora che la cresta non esisteva prima, ed è apparsa subito dopo il sisma, accompagnata da una faglia sul fianco orientale. I ricercatori hanno quindi concluso che la scogliera era l’espressione superficiale di un movimento cosismico della faglia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment il 26 dicembre 2023. La scogliera era costituita da fango molle non consolidato.

Il pendio più basso rispetto alla rupe era occupato da abbondanti detriti degli stessi blocchi di fango. Le superfici di frattura taglienti osservate e i bordi altamente angolari, sia sulla scogliera sia sui blocchi detritici, implicano un aumento molto rapido dello stress che ha fratturato i fanghi molli prima che scorressero plasticamente, e quindi supportano un’origine cosismica della scogliera. Il sottomarino ha attraversato il crinale della faglia misurando con precisione la topografia.

L’altezza e il volume sollevato della cresta suggeriscono entrambi uno scorrimento cosismico della faglia di 80-120 m (il valore dipende dall’angolo di inclinazione presunto della faglia sottostante) nella Fossa del Giappone. Il mega terremoto del 2011 è il risultato della rottura e dello scivolamento della faglia di confine della placca tra l’isola nord-orientale di Honshu in Giappone (placca di Okhotsk) e la placca del Pacifico in subduzione.

Questo studio è stato il primo ad osservare, registrare visivamente e misurare con precisione il cambiamento topografico (inclusa la faglia) nella trincea causato da un singolo evento e si prevede che questi risultati contribuiranno alla nostra comprensione della genesi e dei rischi di tsunami.

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