Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha visitato il Centro di Geodesia spaziale “Giuseppe Colombo” a Matera. “Lo spazio è un’opportunità per l’Italia e certamente anche per il Sud, lo dimostra questo centro spaziale di Matera che è un orgoglio della scienza della tecnologia e del Made in Italy nel mondo e, proprio per questo, nei primi mesi di quest’anno, realizzeremo la legge quadro sulla Space Economy, prevista come collegato alla manovra economica appena approvata che destina risorse importanti per definire ed incrementare l’attività del nostro Paese nello spazio, regolamentando l’attività dei privati nello spazio”, ha detto Urso a margine della visita.
Urso: “in Kenya base addestramento dei Paesi africani”
Urso ha parlato anche del centro spaziale di Malindi, in Kenya. “Siamo intenzionati a far diventare il centro spaziale Luigi Broglio di Malindi, in Kenya, una base spaziale, anche per ciò che riguarda l’addestramento, dei Paesi africani”. “L’Italia – ha aggiunto Urso – intende riaffermare il suo ruolo, con le sue imprese e, per questo, abbiamo destinato risorse importanti sia nazionali che del PNRR. Siamo oggi al pari della Francia i secondi contributori dell’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana, di recente rinnovata nei suoi vertici, svolge un ruolo fondamentale anche per ciò che riguarda i progetti europei”.
Valente: “centro di Matera riferimento internazionale”
A margine della visita di Urso, anche il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Teodoro Valente, ha parlato del centro di ricerca di Matera. “L’obiettivo è fare in modo che questo centro di ricerca, già noto e accreditato a livello internazionale, continui nella sua operatività per il tracciamento dei rifiuti, per tutte le tecniche di tracking cosiddette laser, per la realizzazione di un museo, di laboratori aperti alle università e ai centri di ricerca, alle imprese. In modo che possa costituire un punto di riferimento per l’area del Mediterraneo, allargata, sia a livello nazionale che internazionale. Gli investimenti sono numerosi, molti sulle risorse nazionali, il cosiddetto fondo complementare, e altri che derivano dalla misura del PNRR”, ha detto Valente.