Sorvolare Parigi in tutta sicurezza e senza inquinamento acustico: nonostante l’ostilità dell’amministrazione comunale, la società tedesca Volocopter intende approfittare della vetrina offerta dai Giochi Olimpici e sorvolare la capitale francese per due anni per convincere la cittadinanza dei vantaggi dei taxi volanti. “Rumore, sicurezza e durata sono i criteri più importanti per sorvolare una città“, spiega il ceo Dirk Hoke in un’intervista all’AFP. E con le severe norme che regolano il traffico aereo sulla capitale francese, “se si può volare a Parigi, si può volare in qualsiasi città del mondo“, sostiene.
Il suo VoloCity, un mezzo elettrico a decollo e atterraggio verticale (eVTOL), è un velivolo a due posti che assomiglia a un grande insetto coronato da 18 rotori. Volocopter intende diventare il primo al mondo a essere certificato dall’EASA e dalla FAA, le agenzie europee e americane per la sicurezza aerea. “L’obiettivo è ottenere la certificazione per volare quest’estate a Parigi“, dice Hoke. Per raggiungere questo obiettivo, si stanno effettuando voli di prova uno dopo l’altro e si sta compilando la documentazione per dimostrare che il mezzo ha lo stesso livello di sicurezza di un aereo di linea e cento volte quello di un elicottero.
Statisticamente, “ciò significa un incidente ogni miliardo di ore di volo, il che supera il ciclo di vita di qualsiasi aereo“, sottolinea. In collaborazione con il gestore aeroportuale Groupe ADP, la RATP e la regione Ile-de-France, Volocopter intende far muovere i taxi volanti su cinque rotte: due circuiti turistici intorno a Issy-les-Moulineaux e all’aeroporto di Le Bourget, e collegamenti tra Issy-les-Moulineaux e Saint-Cyr-l’Ecole, vicino a Versailles, Le Bourget e l’aeroporto di Roissy-Charles De Gaulle e Issy-les-Moulineaux e una chiatta sulla Senna vicino alla stazione Austerlitz di Parigi.
Il volo di 20 chilometri dura circa 12 minuti. Volocopter spera di ottenere un “permesso speciale” dall’EASA che gli consenta di effettuare voli dimostrativi senza passeggeri paganti durante le Olimpiadi.