Clima, studio shock sull’AMOC: “era glaciale imminente in Europa, sta per ribaltarsi tutto”

Clima, gli scienziati dell'Università di Utrecht hanno pubblicato un nuovo studio scientifico che evidenzia uno scenario clamoroso per l'Europa: è esattamente l'ipotesi prospettata nel film The Day After Tomorrow
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La scienza è in fermento, e non per una scoperta rivoluzionaria, ma per un monito imminente: l’Europa è sull’orlo di un’era glaciale che potrebbe spazzare via tutto ciò che conosciamo. L’AMOC, Atlantic Meridional Overturning Circulation, è al centro di questo turbinio di paura. Quel che un tempo sembrava un sistema oceanico stabile si rivela ora il detonatore di un’incombente catastrofe climatica. Il suo collasso annunciato ci avverte: il clima europeo sta per mutare drasticamente, congelando le nostre speranze e lasciando dietro di sé un’inquietante eredità di ghiaccio e desolazione.

Il declino dell’AMOC

L’AMOC costituisce una colossale rete oceanica che ha plasmato il clima europeo per millenni, sostenendo un equilibrio delicato che ha reso il continente un luogo ideale, con una situazione climatica invidiata da molte parti del mondo. Questo sistema ha operato silenziosamente sotto la superficie del mare, trasportando calore dalle calde acque equatoriali alle fredde regioni settentrionali, garantendo inverni miti e estati temperate.

Un capolavoro di ingegneria naturale

Il suo funzionamento è un capolavoro di ingegneria naturale: le acque calde superficiali, riscaldate dal sole tropicale, si spostano verso nord lungo la superficie dell’oceano Atlantico, portando con sé il calore vitale per mantenere un clima piacevole nelle regioni settentrionali. Ma è nelle profondità oceaniche che l’AMOC rivela la sua maggiore importanza: qui, le acque fredde polari, densamente cariche di sali e quindi pesanti, si tuffano verso il basso e si dirigono, poi, verso sud, completando il ciclo e mantenendo in movimento l’AMOC.

Questo sistema non solo regola il clima, ma fornisce anche nutrienti essenziali per la vita marina. È stato il fulcro silenzioso ma indispensabile della stabilità climatica europea, sostenendo le civiltà antiche e moderne e plasmando il paesaggio che conosciamo.

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La freccia rossa indica il punto critico dell’AMOC (anno modello 1758; fig. S1, A e B) e le sezioni blu indicano i periodi di 50 anni utilizzati da (B) a (D)

Tuttavia, un recente studio ha sollevato l’allarme: l’AMOC sta mostrando segni di indebolimento. Questo non solo minaccia il clima europeo come lo conosciamo, ma segna anche l’inizio di un’era glaciale imminente. Il potenziale collasso dell’AMOC mette a repentaglio non solo il nostro clima, ma anche la nostra stessa esistenza, minacciando l’agricoltura, l’economia e la vita quotidiana.

La minaccia sottile: fusione dei Ghiacci Artici

L’AMOC non è invincibile. Il suo equilibrio delicato è minacciato dalla fusione accelerata dei ghiacci artici, una conseguenza diretta del cambiamento climatico che sta trasformando il paesaggio ghiacciato del Polo Nord in un mare sempre più aperto. Con ogni pezzo di ghiaccio che si scioglie, una quantità sempre maggiore di acqua dolce si riversa nell’oceano, compromettendo l’AMOC e i suoi meccanismi di regolazione del clima.

Il collasso potenziale dell’AMOC è innescato da una serie di eventi che hanno disturbato l’equilibrio delicato che regola il funzionamento di questo sistema oceanico vitale. In particolare, l’accumulo di acqua dolce nell’Atlantico settentrionale a causa dello scioglimento accelerato dei ghiacci artici e dalla fusione dei ghiacciai della Groenlandia, eventi direttamente correlati ai cambiamenti climatici in corso.

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Il climogramma per sei diverse regioni (media spaziale oltre i 10°× 10°riquadri), dove le barre indicano le precipitazioni mensili e le curve indicano le temperature mensili.

Questo surplus di acqua dolce ha alterato la densità e la salinità delle acque superficiali, compromettendo il processo di convezione profonda che è essenziale per il funzionamento stabile dell’AMOC. La riduzione della salinità riduce la densità dell’acqua, interferendo con il flusso termoalino che governa l’AMOC e portando il sistema verso un potenziale collasso. Questi cambiamenti hanno destabilizzando gli equilibri naturali che regolano il nostro clima, mettendo a repentaglio la stabilità del nostro pianeta e il nostro futuro.

L’Era Glaciale è imminente

Il vero dilemma che si staglia davanti a noi è il seguente: quando potrebbe avvenire il collasso dell’AMOC? È una domanda che tormenta gli scienziati e gli esperti di clima di tutto il mondo. Alcuni ritengono che potremmo avere tempo, forse un secolo, prima che il cataclisma si materializzi. Altri, tuttavia, temono che il punto di non ritorno potrebbe essere già alle porte, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per il nostro pianeta.

L’AMOC è il cuore pulsante del nostro clima. E sta per fermarsi. L’idea di un futuro glaciale, che una volta sembrava fantascienza, ora è incombente, una minaccia imminente che getta un’ombra oscura sul nostro presente. La Groenlandia continua a perdere massa glaciale a un ritmo allarmante, riversando un flusso sempre più consistente di acqua dolce nell’Atlantico settentrionale.

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Andamento medio annuale della temperatura superficiale a 2 metri

Lo scenario è quello descritto nel film The Day After Tomorrow

Lo scenario descritto dal nuovo studio dell’Università di Utrecht è proprio quello ipotizzato nel film The Day After Tomorrow. Secondo gli autori del nuovo studio, una chiusura improvvisa dell’AMOC potrebbe avvenire nei prossimi decenni, anziché nei prossimi secoli come si pensava in precedenza. I ricercatori hanno progettato una simulazione di modellizzazione al computer in cui sono stati in grado di misurare un improvviso indebolimento della circolazione oceanica.

La simulazione ha introdotto acqua dolce nell’Oceano Atlantico e, di conseguenza, la forza della circolazione è gradualmente diminuita fino a raggiungere un “punto critico” e al collasso. Secondo i risultati, il clima europeo si raffredderà di circa 7°C ogni decennio, e alcune regioni sperimenteranno addirittura un raffreddamento di oltre 12°C ogni decennio. Sarebbe un’improvvisa e clamorosa era glaciale.

Oltre a far sprofondare i paesi in un profondo congelamento senza precedenti negli ultimi millenni, mettendo a rischio la sopravvivenza umana in questo Continente, ciò estenderebbe il ghiaccio artico più a sud, aumenterebbe ulteriormente il caldo nell’emisfero meridionale, cambierebbe i modelli globali delle precipitazioni e distruggerebbe la foresta pluviale amazzonica.

Altri scienziati affermano che sarebbe una catastrofe che potrebbe causare carenza di cibo e acqua in tutto il mondo. “Abbiamo scoperto che, una volta raggiunto il punto critico, il nastro trasportatore si ferma entro 100 anni“, hanno affermato gli autori.

Una catastrofe senza precedenti

Inverni rigidi, neve che scende come una sentenza di ghiaccio sulle terre coltivate. I campi, una volta pulsanti di vita e prosperità, ora sepolti sotto uno strato di bianco immacolato, intrappolando speranze e raccolti nel gelo della disperazione. Ma questo è solo l’inizio delle sfide che l’Europa dovrà affrontare nel futuro incerto che ci attende.

Con il declino di questo gigante oceanico, le temperature invernali si intensificheranno, portando con sé una serie di devastanti conseguenze per l’agricoltura europea. Le gelate notturne diventeranno più frequenti e più intense, avvolgendo la campagna con le loro braccia di ghiaccio e strangolando ogni germoglio di vita che osa spuntare dal terreno. I raccolti verranno decimati dalle temperature polari, che penetreranno fino alle radici delle piante, congelando la terra stessa e trasformando i campi in un deserto di ghiaccio e desolazione.

Ma le sfide dell’agricoltura non si limitano al freddo estremo. Con il collasso dell’AMOC, l’Europa potrebbe anche affrontare un aumento della frequenza e dell’intensità delle tempeste. Le piogge torrenziali allagheranno i campi, rendendo impossibile la semina e il raccolto, mentre i venti violenti sradicheranno gli alberi e demoliranno le recinzioni, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e disperazione.

Le economie europee subiranno un colpo duro. La diminuzione della produzione agricola e il deterioramento delle condizioni meteorologiche potrebbero portare a carestie e crisi alimentari su larga scala, innescando instabilità economica e sociale in tutto il continente. Settori chiave come il turismo e la pesca potrebbero essere gravemente colpiti, con perdite finanziarie enormi e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Anche la salute pubblica sarà minacciata dall’era glaciale imminente. Le ondate di freddo estremo aumenteranno il rischio di ipotermia e malattie legate al freddo, mentre le tempeste violente potrebbero causare danni strutturali agli edifici e interruzioni nei servizi sanitari. L’accesso alle risorse essenziali come cibo, acqua potabile e energia potrebbe diventare sempre più difficile, mettendo a dura prova la resilienza delle comunità e il loro potere di adattamento.

Come nel film “The Day After Tomorrow”, le temperature si abbassano, le calamità climatiche si moltiplicano e l’incertezza diventa la nuova normalità. Ma questo non è solo un film: è la nostra realtà.

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