Il 17 febbraio 1600 Giordano Bruno moriva sul rogo

Giordano Bruno rimane ancora oggi un simbolo immortale della libertà di pensiero e della ricerca scientifica
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Il 17 febbraio 1600, nella piazza romana di Campo de’ Fiori, si consumò un tragico evento: il rogo di Giordano Bruno. Le prime ore del giorno furono segnate da un cupo fermento. Bruno, svegliato nella prigione di Tor di Nona, venne condotto al luogo del supplizio. La piazza era gremita di folla, un’orda di curiosi e fanatici desiderosi di assistere all’esecuzione. Giordano Bruno, con passo sicuro e sguardo fiero, salì sul palco. Era stato spogliato delle sue vesti e legato a un palo, con la lingua imprigionata da una museruola per impedirgli di pronunciare le sue ultime parole.

Le fiamme iniziarono a divampare, divorando il legno accatastato attorno al palo. Il fumo acre si levava alto nel cielo, mentre un silenzio irreale calava sulla piazza. Bruno, immobile e impassibile, affrontò il suo destino con stoica fermezza.

La morte di Giordano Bruno rappresentò un atto di barbarie e oscurantismo. Un uomo di immenso intelletto e coraggio venne sacrificato sull’altare dell’intolleranza religiosa. Tuttavia, il suo sacrificio non fu vano. Le sue idee innovative e rivoluzionarie continuarono a circolare, ispirando le generazioni future e contribuendo al progresso del pensiero scientifico.

Oggi, una statua di Giordano Bruno sorge proprio a Campo de’ Fiori, a perenne memoria del suo tragico destino e del suo indomito spirito. La sua figura rappresenta un simbolo di libertà e di speranza, un monito contro ogni forma di tirannia e di oppressione.

Le idee rivoluzionarie di Giordano Bruno

Le idee di Giordano Bruno in materia di scienza furono rivoluzionarie per il suo tempo e anticiparono di gran lunga molte scoperte successive. Ecco alcuni punti salienti:

  • Universo infinito e multiverso – Bruno sosteneva che l’universo non avesse confini e che contenesse un’infinità di stelle e pianeti, abitati da creature diverse. Ipotizzò addirittura l’esistenza di un multiverso, composto da una miriade di universi paralleli;
  • Eliocentrismo – Bruno era un convinto sostenitore dell’eliocentrismo, teoria che poneva il Sole al centro del sistema solare. A differenza di Copernico, però, estese questo principio all’intero universo, immaginando una miriade di sistemi solari innumerevoli;
  • Anima Mundi – Bruno credeva nell’esistenza di un’anima universale, una forza divina che permeava l’intero universo e animava tutte le cose. Questa concezione panteistica lo portò a sostenere l’unità di Dio e del mondo, negando la dualità tra materia e spirito;
  • Teoria della relatività – Bruno intuì il principio di relatività del moto, affermando che il movimento è relativo all’osservatore e non esiste un punto di riferimento assoluto. Questa intuizione, seppur non formulata in termini scientifici moderni, rappresenta un’anticipazione del lavoro di Einstein;
  • Pluralità dei mondi – Bruno ipotizzò l’esistenza di vita su altri pianeti, sostenendo che l’universo fosse pieno di mondi abitati da creature diverse. Questa idea, considerata eretica all’epoca, è stata poi confermata dalle scoperte astronomiche moderne;
  • Magia naturale – Bruno era affascinato dalla magia naturale, che considerava una forma di conoscenza segreta che permetteva di accedere ai misteri dell’universo. Tuttavia, la sua concezione della magia era ben lontana da pratiche superstiziose, e si basava su una profonda comprensione della natura.

Le idee di Bruno ebbero un’influenza enorme sul pensiero scientifico successivo, ispirando filosofi e scienziati come Galileo Galilei, Isaac Newton e Baruch Spinoza. Il suo coraggio nel difendere le sue convinzioni, di fronte all’ostilità della Chiesa e del potere politico, lo rende un simbolo immortale della libertà di pensiero e della ricerca scientifica.

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