La società Intuitive Machines ha riferito che il suo lander Odysseus dovrebbe esaurire l’alimentazione e spegnersi oggi, diversi giorni prima rispetto ai 7 giorni circa di operazioni precedentemente previsti. Il lander non è stato progettato per sopravvivere alla notte lunare e potrebbe non riaccendersi dopo aver perso l’alimentazione.
L’atterraggio di Odysseus
Il primo veicolo spaziale privato ad essere atterrato sulla Luna lo ha fatto, letteralmente, “di faccia“. Il lander Odysseus, costruito dalla società con sede a Houston Intuitive Machines, è atterrato sul Polo Sud lunare lo scorso 22 febbraio, diventando così il primo lander degli Stati Uniti a posarsi sul nostro satellite dal 1972, anno dell’Apollo 17.
Tuttavia, la discesa del lander è stata travagliata: dopo un malfunzionamento dei laser che il veicolo spaziale stava utilizzando per atterrare, gli ingegneri dell’azienda hanno attivato un laser di backup della NASA che lo ha guidato sulla superficie lunare. Nonostante la soluzione rapida, il lander alto 4 metri “ha inciampato sulla superficie e si è ribaltato,” ha spiegato il CEO di Intuitive Machines, Steve Altemus, in un aggiornamento. Tuttavia, l’atterraggio di lato ha solo parzialmente influenzato il successo della missione del veicolo spaziale.
“Il veicolo è stabile, vicino o al nostro sito di atterraggio previsto. Abbiamo comunicazioni con il lander,” aveva spiegato Altemus durante una conferenza stampa domenica 25 febbraio. “Se torniamo ai giorni dell’Apollo, non c’è stata una missione che sia andata assolutamente perfettamente, quindi devi essere adattabile“.
La posizione non ideale del lander non impedisce completamente il suo funzionamento, con alcuni pannelli solari orientati verso il Sole e alcune delle sue antenne puntate verso le stazioni terrestri sulla Terra, ha precisato Altemas, ma altre antenne sono meno ben posizionate. “Abbiamo delle antenne, tuttavia, che sono puntate sulla superficie, e quelle antenne non sono utilizzabili per la trasmissione verso la Terra,” ha aggiunto. “E quindi, questo è davvero un limite. La nostra capacità di comunicare e ottenere i dati giusti, in modo da ottenere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per la missione, penso che sia la parte più compromessa dall’essere capovolto“.
Il lungo viaggio
La NASA ha inviato 6 payload a bordo di Odysseus, incluso un set di telecamere progettate per studiare come la polvere lunare viene spostata dagli atterraggi dei veicoli spaziali. Odysseus è stato lanciato con un razzo Falcon 9 SpaceX dal Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral, in Florida, il 15 febbraio, ed è entrato in orbita lunare il 21 febbraio. Ha completato un’orbita stretta sopra la superficie lunare prima di rallentare per l’atterraggio con alcune brevi accensioni di motore ben sincronizzate.
Il lander è atterrato vicino al cratere Malapert A sul Polo Sud lunare. La regione da tempo interessa gli scienziati per la presenza di ghiaccio d’acqua, che potrebbe un giorno essere decomposto in idrogeno e ossigeno per il carburante per i razzi, secondo la NASA.
La missione di Odysseus fa parte del programma Commercial Lunar Payload Services della NASA, che l’agenzia spaziale ha istituito per incentivare lo sviluppo di lander lunari del settore privato. La NASA intende porre sotto contratti queste aziende per trasportare cargo e attrezzature scientifiche sulla Luna.
Il contrattempo di Odysseus è ben lontano dall’essere il primo incidente lunare recente e quasi certamente il meno serio: 5 degli ultimi 9 tentativi di atterraggio lunare sono terminati in fallimento, incluso il recente tentativo privato del mese scorso con la missione Peregrine, in cui il veicolo statunitense è rimasto bloccato nello Spazio ed è poi precipitato sulla Terra a seguito di una perdita di carburante.
Il lander SLIM del Giappone ha effettuato un atterraggio estremamente preciso sulla Luna il mese scorso, ma, proprio come Odysseus, si è ribaltato durante l’atterraggio. Fortunatamente, SLIM è riuscito a sopravvivere alla sua prima gelida notte lunare, risvegliandosi brevemente per scattare nuove foto della Luna prima che i ricercatori lo spegnessero nuovamente per evitare il surriscaldamento dei suoi strumenti.