Da venerdì 23 febbraio, le abbandonati nevicate hanno portato accumuli anche di un metro oltre i 1.200-1.400 metri in Trentino e dunque ora il rischio valanghe è marcato. “La neve fresca e gli accumuli di neve ventata in alcuni punti di notevole spessore possono facilmente subire un distacco provocato o spontaneo a tutte le esposizioni – si legge nel bollettino valanghe dell’Euregio -. Sono previste valanghe spontanee di medie e, a livello isolato, di grandi dimensioni, soprattutto dai bacini di alimentazione molto ripidi riparati dal vento. I punti pericolosi sono innevati e difficilmente individuabili anche da parte dell’escursionista esperto. Le valanghe possono anche coinvolgere il manto di neve vecchia e raggiungere dimensioni piuttosto grandi. Sui pendii erbosi ripidi sono possibili valanghe per scivolamento di neve di medie dimensioni. L’attuale situazione valanghiva richiede una grande attenzione e la massima prudenza”.
Sono possibili valanghe di neve a debole coesione, che possono raggiungere dimensioni piuttosto grandi, soprattutto sui pendii molto ripidi nelle aree dove gli apporti di neve fresca sono stati considerevoli. Le condizioni meteo, secondo gli esperti, impediranno una veloce stabilizzazione degli strati di neve superficiali.