Antartide, l’influenza aviaria interrompe gli studi sui pinguini

Molti progetti sono stati bloccati o completamente cancellati
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La minaccia dell’influenza aviaria ha portato a una brusca interruzione degli studi condotti su pinguini, foche e altre specie che abitano l’Antartide. Secondo quanto riportato da Nature, molti progetti in corso sono stati messi in pausa o completamente cancellati per evitare di mettere a rischio i ricercatori e per cercare di contenere la diffusione del virus tra le colonie animali.

L’influenza aviaria, derivante dal ceppo H5N1 del virus, è stata identificata per la prima volta nell’ottobre 2023 nel territorio sub-antartico, dopo il ritrovamento di uccelli morti sull’Isola della Georgia del Sud e sulle Isole Sandwich Australi. Successivamente, il virus si è diffuso anche tra elefanti marini, foche, albatros e pinguini. I timori iniziali dei ricercatori sono stati confermati nel febbraio dell’anno in corso, quando il virus è stato rilevato per la prima volta anche sul continente antartico.

Da quando ho iniziato la mia carriera in Antartide nel 1996, questa è la prima volta che riduciamo così drasticamente l’accesso alle colonie animali“, commenta Antonio Quesada del Corral, a capo del programma spagnolo di ricerca in Antartide. “Diversi progetti sono stati cancellati quest’anno e alcuni di quelli pianificati per l’anno prossimo probabilmente non verranno nemmeno avviati“.

Ad esempio, in molti casi è diventato impossibile raggiungere i sensori installati nelle colonie di pinguini, foche leopardine, leoni marini e elefanti marini, che raccolgono dati sul comportamento degli animali e sull’ambiente circostante. In teoria, i dati immagazzinati dovrebbero essere ancora recuperabili l’anno prossimo, poiché la memoria dei sensori è progettata per durare almeno un paio d’anni, anche se la batteria viene sostituita annualmente per garantire il funzionamento. Tuttavia, sussiste anche il rischio che le restrizioni possano aumentare ulteriormente o che le batterie non durino quanto previsto.

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