Auto elettriche, nuovo studio evidenzia come abbiano un maggior impatto ambientale di quelle a benzina

Una nuova analisi afferma che la costruzione di veicoli elettrici lascia un’impronta di carbonio maggiore rispetto alla produzione di auto a benzina
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Secondo un nuovo rapporto, la produzione di veicoli elettrici crea più anidride carbonica rispetto a quelli che funzionano a benzina. Ma i veicoli elettrici superano la differenza di emissioni a lungo termine. Secondo l’analisi pubblicata da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), un veicolo elettrico medio prodotto negli Stati Uniti nel 2023 colmerà il divario in circa 2,2 anni o 25.000 miglia (poco più di 40.000km).

Successivamente, i veicoli elettrici emettono significativamente meno CO2 rispetto ai veicoli a combustione interna, in particolare se si considera la durata di servizio di un’auto tipica. E il vantaggio probabilmente aumenterà man mano che la produzione elettrica diventerà più pulita, afferma l’analisi.

Le emissioni derivanti dalla produzione di veicoli elettrici a batteria (BEV) dipendono direttamente dal luogo di produzione delle celle della batteria e dalla raffinazione dei materiali. Al momento, l’importazione di veicoli elettrici dalla Cina potrebbe aumentare la distanza di pareggio delle emissioni di CO2 tra veicoli elettrici e veicoli a combustione interna (ICE) del 9-17%. Entro il 2030, questo valore potrebbe più che raddoppiare per alcuni mercati”, si legge nell’analisi. “Proprio come qualsiasi auto, bisogna ricordare che resteranno sulla strada per circa 10 anni”, ha affermato Corey Cantor, un socio senior della BNEF che ha contribuito a scrivere lo studio.

Il periodo di pareggio è più lungo in altri Paesi: 4 anni nel Regno Unito, 5,1 anni in Germania, 5,6 anni in Giappone e 9,6 anni in Cina. Ma entro il 2030, si prevede che sarà significativamente più breve: due anni nel Regno Unito, 2,1 anni in Germania, 3,1 anni in Giappone e 4,6 anni in Cina.

La ricerca affronta una delle critiche centrali ai veicoli elettrici: la quantità di inquinamento creato dalla catena di approvvigionamento delle batterie, che è ancora concentrata in Cina. Il periodo di recupero è leggermente superiore rispetto all’ultima volta che BNEF ha calcolato le emissioni dei veicoli elettrici, ma ciò è dovuto in parte a cambiamenti nella metodologia. La nuova versione dello studio si basa, ad esempio, sulle batterie più grandi comuni negli Stati Uniti e presuppone che le batterie siano prodotte in Cina anziché negli Stati Uniti.

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