Due persone sono state salvate dai medici dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari dopo essere rimasti intossicati per aver mangiato funghi non coltivati. Si tratta di due episodi differenti, avvenuti nei giorni scorsi.
Un caso riguarda un 33enne del sud Sardegna, a Sassari per lavoro, che si è sentito male dopo aver consumato un piatto di funghi del genere Leccinum raccolti da un conoscente. Si tratta di una specie di funghi commestibile, ma devono essere preparati con particolari accorgimenti per evitare problemi. “Non devono essere consumati i gambi che risultano essere eccessivamente fibrosi e quindi poco digeribili“, spiega la Asl di Sassari.
Il secondo caso ha coinvolto una donna di 29 anni di un paese dell’hinterland sassarese, che accusava forti crampi e disturbi gastrointestinali dopo aver mangiato dei Cantharellus, volgarmente chiamati Gallinacci, funghi commestibili e commercializzabili raccolti da un familiare in autunno e conservati in congelatore, ma non adeguatamente cucinati.
Alcune ore dopo il consumo, le due persone hanno manifestato sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale, dolori addominali violenti e nausea, che li hanno costretti a rivolgersi al Pronto soccorso. Per entrambi, è scattato il protocollo da intossicazione da funghi. I medici, con la consulenza dei micologi della Asl, hanno trattato i pazienti, poi ricoverati e tenuti in osservazione per un’intera notte. L’azienda sanitaria rinnova l’invito ai consumatori di funghi spontanei a contattare sempre il micologo della Asl prima di consumarli.