Secondo una nuova analisi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), le emissioni di metano del settore energetico sono rimaste vicine a un livello record nel 2023, ma le politiche e le normative sostanziali annunciate negli ultimi mesi, così come i nuovi impegni derivanti dal vertice sul clima COP28 di Dubai, hanno il potenziale per ridurle presto.
Valutazione delle emissioni di metano
L’ultimo aggiornamento del Global Methane Tracker dell’Aie è la prima valutazione completa delle emissioni globali di metano dopo il vertice sul clima COP28 conclusosi a dicembre. La nuova analisi dell’Aie rileva che la produzione e l’uso di combustibili fossili hanno provocato quasi 120 milioni di tonnellate di emissioni di metano nel 2023, con un lieve aumento rispetto al 2022. Altri 10 milioni di tonnellate di emissioni di metano provengono dalla bioenergia, soprattutto dall’uso tradizionale della biomassa per attività come la cottura dei cibi.
Secondo il rapporto, i primi 10 Paesi emettitori sono responsabili di circa 80 milioni di tonnellate di emissioni da combustibili fossili nel 2023, due terzi del totale globale. Gli Stati Uniti – il più grande produttore globale di petrolio e gas – sono anche il principale responsabile delle emissioni derivanti dalle attività petrolifere e del gas, seguiti da vicino dalla Russia. La Cina è di gran lunga il maggior emettitore nel settore del carbone.