L’Opec+ ha esteso i tagli alla produzione di petrolio fino alla metà del 2024. È quanto hanno spiegato, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, alcuni delegati dell’associazione che riunisce la storica organizzazione dei produttori di petrolio più i nuovi membri, tra cui la Russia. La decisione è stata presa per evitare un surplus di produzione e per sostenere i prezzi. Sulla carta, i tagli ammontano a circa 2 milioni di barili al giorno.
La capofila del gruppo, l’Arabia Saudita, rappresenta la metà della riduzione annunciata. La Russia ridurrà la produzione di petrolio di quasi mezzo milione di barili al giorno nel secondo trimestre del 2024, ha annunciato oggi il vice Primo Ministro Alexander Novak. In dettaglio, la Russia taglierà 350.000 barili ad aprile, 400.000 a maggio e 471.000 a giugno.
Trader e analisti si aspettavano ampiamente l’estensione dei tagli, per compensare il fattore stagionale e anche l’impennata della produzione da parte di diversi Paesi rivali, come gli USA con la produzione di scisto. Ad incidere anche le incertezze sulla crescita in Cina.
Negli ultimi tempi, i prezzi di entrambi i barili di riferimento sono stati sostenuti dalle tensioni geopolitiche dovute agli attacchi del gruppo Houthi, alle navi del Mar Rosso: lo scorso 1 marzo, il Brent ha chiuso in rialzo del 2% a 83,55 dollari al barile mentre il WTI ha sfiorato gli 80 dollari, arrivando a 79,97 dollari al barile, mettendo a segno il +2,18%.
A gennaio 2024, diversi membri dell’Opec, come Iraq e Kazakistan, non si sono attenuti ai tagli concordati nelle precedenti riunioni. La stessa Russia li ha attuati solo di recente. Secondo gli analisti, l’Opec+ si troverà probabilmente di fronte a una scelta difficile nella prossima riunione, prevista per l’1 giugno 2024, quando Paesi membri dovranno stabilire la politica per la seconda metà dell’anno.