I ricercatori hanno annunciato la scoperta secondo cui il Taam Ja’ Blue Hole in Messico è la voragine sottomarina – o “buco blu” – più profonda del mondo, e non hanno neppure raggiunto il fondo. Nuove misurazioni indicano che il Taam Ja’ Blue Hole (TJBH), che si trova nella baia di Chetumal, al largo della costa sudorientale della penisola dello Yucatan, si estende almeno 420 metri sotto il livello del mare.
L’entusiasmante scoperta del “buco blu” in Messico
Si tratta di ben 146 metri in più di profondità rispetto a quanto gli scienziati avevano inizialmente documentato, quando hanno scoperto per la prima volta il “buco blu”, la voragine marina, nel 2021. È ben 119 metri più profondo del precedente detentore del record: il Sansha Yongle Blue Hole, noto anche come Dragon Hole, nel Mar Cinese Meridionale, profondo 301 metri.
“Il 6 dicembre 2023 è stata condotta una spedizione subacquea per identificare le condizioni ambientali prevalenti al TJBH,” hanno spiegato i ricercatori in uno studio pubblicato su Frontiers in Marine Science. Durante la spedizione, gli studiosi hanno effettuato misurazioni con un profilatore di conducibilità, temperatura e profondità (CTD), un dispositivo dotato di una serie di sonde che leggono e trasmettono le proprietà dell’acqua alla superficie in tempo reale tramite un cavo. I dati hanno rivelato che il buco blu di Taam Ja è “il buco blu più profondo conosciuto al mondo, il cui fondo non è ancora stato raggiunto“, hanno sottolineato i ricercatori nello studio.
Una rete nascosta di tunnel e grotte
Il dispositivo ha anche evidenziato diversi strati d’acqua all’interno del buco blu, incluso uno strato al di sotto di 400 metri dove le condizioni di temperatura e salinità somigliavano a quelle del Mar dei Caraibi e delle vicine lagune della barriera corallina costiera. Secondo lo studio, ciò suggerisce che il TJBH potrebbe essere collegato all’oceano tramite una rete nascosta di tunnel e grotte.
I “buchi blu” sono caverne verticali, voragini, sinkhole, o doline, piene d’acqua, che si trovano nelle regioni costiere dove il substrato roccioso è costituito da materiale solubile, come calcare, marmo o gesso. Si formano quando l’acqua in superficie filtra attraverso la roccia, dissolvendo i minerali e allargando le fessure, che alla fine provocano il collasso della roccia. Esempi famosi includono il Blue Hole di Dean alle Bahamas, il Blue Hole di Dahab in Egitto e il Great Blue Hole in Belize.
Profondità massima ancora sconosciuta
Le misurazioni iniziali del TJBH sono state effettuate utilizzando un ecoscandaglio, uno strumento che invia onde sonore sul fondo dell’acqua e misura la velocità con cui ritornano per calcolare la distanza. Tuttavia, esistono limitazioni alle tecniche di ecoscandaglio nei buchi blu a causa delle fluttuazioni nella densità dell’acqua e della forma imprevedibile di ciascuna voragine, che potrebbe non essere perfettamente verticale.
“La conferma della profondità massima non è stata possibile a causa delle limitazioni degli strumenti durante le spedizioni scientifiche nel 2021,” hanno spiegato i ricercatori nello studio.
Nemmeno lo strumento CTD utilizzato per il recente studio ha trovato il fondo del buco blu, poiché poteva operare solo fino a una profondità di 500 metri. Gli scienziati hanno abbassato il profiler fino a quella profondità, ma il cavo a cui era collegato potrebbe essere andato alla deriva a causa delle correnti sottomarine o aver urtato contro una sporgenza che ha fermato il dispositivo nel suo percorso a 420 metri di profondità, secondo lo studio.
Successivamente, gli scienziati intendono scoprire la profondità massima di TJBH e la possibile esistenza di un sistema sottomarino intricato e potenzialmente interconnesso di grotte e tunnel, hanno evidenziato i ricercatori. “Nelle profondità del TJBH potrebbe anche nascondersi una biodiversità da esplorare,” hanno aggiunto.