Tornano le piogge: il Canale di Panama aumenta il traffico giornaliero

Il Canale di Panama, che gestisce il 6% del commercio marittimo mondiale, è una fonte significativa di entrate per il Paese
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Nel Canale di Panama è previsto un aumento nei passaggi giornalieri e nel pescaggio delle navi che lo attraversano, grazie al miglioramento del livello dei laghi che ne alimentano le acque. L’Autorità del Canale di Panama (ACP) ha annunciato che, a partire dal 1° giugno, consentirà un massimo di 32 transiti al giorno, rispetto ai 27 attuali. “L’inizio della stagione delle piogge avrà un impatto significativo sul funzionamento del canale“, ha spiegato Ricaurte Vasquez, amministratore del Canale di Panama, in un’intervista con l’AFP. L’acqua dolce è un elemento cruciale per far transitare le navi attraverso le chiuse che sollevano le imbarcazioni fino a 26 metri sopra il livello del mare, collegando l’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico. Ogni nave richiede il rilascio nell’oceano di circa 200 milioni di litri di acqua dolce, prelevata dai laghi Gatun e Alajuela, parte del bacino idrografico che alimenta il canale.

Tuttavia, nel 2023 i livelli dei laghi hanno raggiunto livelli critici: è stato il secondo anno più secco nella storia del canale aperto nel 1914. È stato causato dalla mancanza di precipitazioni associata al fenomeno El Niño, accentuato dal riscaldamento globale. Per risolvere questa situazione e mantenere il flusso di traffico, recentemente il numero di navi autorizzate ad attraversare l’Istmo di Panama, lungo i suoi 80 km di estensione, è stato incrementato da 24 a 27.

Il Canale di Panama, che gestisce il 6% del commercio marittimo mondiale, è una fonte significativa di entrate per il Paese, registrando nel 2023 ricavi per 3,344 miliardi di dollari grazie ai pedaggi e ai servizi forniti. Per compensare i bassi livelli d’acqua, che hanno ridotto il traffico marittimo, Panama ha presentato la scorsa settimana un progetto multimodale noto come “canale asciutto”. Questo piano sfrutta le infrastrutture esistenti, come strade, ferrovie, porti, aeroporti e zone di libero scambio, per integrare e diversificare l’offerta di trasporto e commercio.

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