Il 9 maggio 1971 la missione verso Marte Mariner 8 naufraga nell’Atlantico

L'incidente di Mariner 8 rappresentò un duro colpo per il programma spaziale americano, ma non fu privo di insegnamenti preziosi
MeteoWeb

Il 9 maggio 1971 la NASA lanciò con grandi aspettative la sonda spaziale Mariner 8. Facente parte del programma Mariner, questa missione ambiziosa aveva come obiettivo primario l’inserimento in orbita attorno a Marte, da dove avrebbe raccolto e trasmesso sulla Terra dati preziosi sulla superficie e sull’atmosfera del Pianeta Rosso. Purtroppo, la missione ebbe un esito differente: a causa di un malfunzionamento durante la fase di lancio, la sonda precipitò nell’Oceano Atlantico, ponendo fine al sogno di esplorazione marziana.

Un equipaggiamento all’avanguardia

Mariner 8 era un gioiello tecnologico per l’epoca. Dotata di una suite completa di strumenti scientifici, tra cui telecamere, spettrometri e un radiometro, la sonda doveva catturare immagini dettagliate della superficie marziana, analizzare la composizione chimica dell’atmosfera e misurare le temperature e le pressioni atmosferiche.

Il lancio di Mariner 8

Nonostante le premesse positive, il destino di Mariner 8 fu segnato fin dall’inizio. Poco dopo il lancio, un problema con il sistema di controllo di assetto causò un’oscillazione incontrollata della sonda. I tentativi degli ingegneri a terra di correggere la rotta fallirono, e Mariner 8 si inclinò irrimediabilmente fuori rotta, condannandola a un rientro incontrollato nell’atmosfera terrestre.

Un epilogo amaro

L’incidente di Mariner 8 rappresentò un duro colpo per il programma spaziale americano, ma non fu privo di insegnamenti preziosi. L’analisi del guasto portò a modifiche significative nei sistemi di controllo di assetto delle future missioni spaziali, aumentando notevolmente la loro affidabilità.

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