Mentre torna a cadere la pioggia a causa di un nuovo peggioramento meteo, il numero delle vittime della terribile alluvione che ha travolto il Rio Grande do Sul, stato nel sud del Brasile, continua a salire drammaticamente. La Protezione Civile dello stato ha infatti riferito che il numero dei morti è salito a 136. Le autorità locali hanno inoltre comunicato nel loro bollettino quotidiano che ci sono altri 756 feriti e 141 dispersi.
I forti temporali hanno interessato 444 città, che rappresentano quasi il 90% del numero totale dei comuni del Rio Grande do Sul. Gli effetti del maltempo hanno colpito 1,9 milioni di persone, di cui 339,9mila rimaste senza casa e 71,3mila accolte nei rifugi.
La pioggia, intanto, è tornata a cadere sul capoluogo, Porto Alegre, e in altre regioni. Nelle ultime ore, è finalmente sceso il livello del fiume Guaíba, che ha ricoperto interamente d’acqua la città di Porto Alegre. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di meteorologia, però, nuove precipitazioni, con accumuli fino a 100mm, dovrebbero abbattersi anche oggi sulla regione.
Le previsioni per la prossima settimana annunciano l’arrivo di una corrente fredda con possibilità di gelate.
L’alluvione forza le città a cambiare ubicazione
Intere città potrebbero essere costrette a spostarsi altrove dopo l’alluvione che ha pesantemente colpito il Rio Grande do Sul. Tra i comuni che dovranno cambiare ubicazione c’è quello di Roca Sales, che dovrà ricostruire almeno il 50% degli edifici pubblici e dei quartieri in aree maggiormente protette.
L’esempio di Roca Sales, situata a 143km dal capoluogo Porto Alegre, potrebbe dover essere seguito anche da Muçum, un altro municipio devastato dai temporali. Qui sono almeno il 30% gli edifici irrecuperabili, secondo il sindaco Mateus Trojan.
La situazione di Roca Sales e Muçum potrebbe ripetersi anche in altre parti dello Stato, ha affermato Marcelo Dutra da Silva, docente di Ecologia dell’Università federale del Rio Grande. “Intere città dovranno cambiare ubicazione, ed è necessario allontanare le infrastrutture urbane da questi ambienti più rischiosi“, ha spiegato l’esperto.